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Koulibaly, capitano dei Leoni della Teranga: un gol che vale più degli ottavi di un Mondiale

Con un suo gol Koulibaly trascina, da capitano, il Senegal agli ottavi del Mondiale qatariota: qualificazione che arriva al cielo.

Koulibaly, capitano dei Leoni della Taranga: un gol che vale più degli ottavi di un Mondiale.

Koulibaly, martedì scorso, con un suo gol, ha trascinato la sua Nazionale agli ottavi del Mondiale qatariota. La rete del sorpasso sull’ Ecuador per raggiungere un traguardo storico per una nazionale che alla sua terza partecipazione alla rassegna iridata trova per la seconda volta il passaggio del primo turno.

Un gol che arriva dal cielo. In Senegal-Ecuador il capitano dei Leoni della Teranga Kalidou Koulibaly ha scritto a pennarello 19 sulla fascia da capitano: omaggio al grande Papa Bouba Diop, morto di SLA nel 2020 a 42 anni.

Omaggio a quel Bouba Diop che nel Mondiale nippo-coreano del 2002 con un suo gol eliminò i Campioni in carica della Francia, in una sorta di derby coloniale, qualificando il Senegal agli ottavi. Senegal che, da esordiente assoluta in una fase finale di un Mondiale arrivò addirittura ai quarti, partendo sempre dal Girone A, corsi e ricorsi storici.

Quel Senegal fece innamorare tutti più di 20 anni fa con il CT francese Bruno Metsu (anch’egli venuto a mancare nel 2013 a soli 59 anni, ndr) che riuscì a creare un grande gruppo che si basava sulla classe, anche se discontinua, di Diouf e buoni mestieranti come Fadiga (fermato all’ Inter da una malattia cardiaca) e, appunto, Bouba Diop.

Diop-Koulibaly, riscritta la storia.

Quel 31 maggio del 2002 Kalidou Koulibaly avrebbe compiuto 11 anni da lì a poco e nella cittadina di Saint-Dié-des-Vosges sognava il calcio e magari proprio un Mondiale, lui che, nato in Francia da genitori senegalesi, magari proprio in quel giorno, davanti alla TV, stava scegliendo di rappresentare, forse inconsapevolmente, proprio quella nazionale africana.

1-0 con gol del numero 19 Diop ad eliminare e umiliare i colonizzatori di sempre, una giornata storica ed emozionale per il popolo africano con quel gigante che al minuto 30, sul campo di Seul, correva festante verso la bandierina. La maglia numero 19 messa a terra come una reliquia e via con un ballo tribale, iconico e bellissimo. Viva viva o’ Senegal.

Quella squadra scrisse la storia ricordata dalla fascia di Koulibaly e dal suo gol che la riscrive. E come vent’anni fa, come Diop, anche Kalidou diventato eroe di un popolo.