Barigelli: I presidenti accettano di pagare queste commissioni perché in alcuni casi i procuratori
A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Stefano Barigelli, direttore ‘Gazzetta dello Sport’
“La sentenza sul caso Juventus? La motivazione della Corte Federale dice sostanzialmente che la revisione del giudizio è dovuta soprattutto alla mole di documentazione arriva dalla Procura di Torino che ha prodotto una documentazione ampia che prova una colpevolezza. La Juventus secondo me nel tentativo di revisione che farà si baserà sul principio che la Juventus non era un sistema, ma erano corresponsabili altri. La Juventus sà benissimo che in questo campionato anche per limiti tecnici è impossibile pensare di puntare ai vertici e cerca di evitare i danni. La Juventus non merita secondo me la retrocessione. Il nostro è un campionato povero e non si può permettere la Juventus in Serie B, neanche la rinegoziazione dei diritti televisivi, perché un conto è se c’è la Juventus e un conto è se c’è il Genoa. La Juventus è giusto che venga punita e non è giusto che vada in Serie B. A differenza di Calciopoli dove fu documentato che avevano un filo diretto con gli arbitri, qui si tratta di artifici finanziari. La Corte dice che se avesse condotto quella campagna acquisti i risultati sarebbero stati diversi. Il giudizio della Corte si esprime su due stagioni in cui la Juventus non ha vinto. Prende in esame il campionato di Pirlo e uno di Allegri. Il giudice esprime un giudizio in base alla documentazione che ha. In base a quella sanzione la Juventus non va in B a meno che non ci arrivi per demeriti propri. Molti commentatori hanno ritenuto che la sanzione sia insufficiente. Non sappiamo se in base ai risultati di questa sentenza la Federcalcio non aprirà un procedimento. I giudici erano chiamati ad esprimersi sulla Juventus, poi magari Chinè farà aprire un processo sugli altri club. Le questioni riguardanti Leao e Zaniolo? Il calcio italiano è pesantemente condizionato dai procuratori. I giocatori sono pessimamente consigliati. Questi due calciatori sono stati gestiti malissimo dai propri procuratori. Ci sono molti procuratori che sono bravissimi professionisti e fanno con coscienza il proprio lavoro. Mentre il passaggio di denaro tra club a club fa passare dei soldi che restano nel sistema, quando i soldi dei club vanno ai procuratori escono dal sistema e arricchiscono i procuratori. Quando vengono date cifre da capogiro ai procuratori, restano sui loro conti, non è che li investono in altro modo. I presidenti accettano di pagare queste commissioni perché in alcuni casi i procuratori si sostituiscono ai direttori sportivi e presentano l’affare già confezionato, non è il caso del Napoli”.
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