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Julio Sergio a Radio CRC: “Spalletti è cresciuto tantissimo nel rapporto con i giocatori, con lui ho dei ricordi bellissimi…”

A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Julio Sergio, ex calciatore della Roma.
“Non gioco più, adesso sono un procuratore. Ho fatto l’allenatore ma ho avuto alcuni problemi, ho fatto la scelta di essere più presente a casa.
I ricordi con Spalletti sono i migliori, perché Luciano mi ha voluto alla Roma. È uno che conosce molto di calcio, molto tattico, riesce con i suoi allenamenti a far fare il massimo ad ognuno, ha tanta personalità e mi sa che adesso è arrivato il momento che lui possa vincere ed essere protagonista con la vittoria dello scudetto.
La nostra Roma giocava bene a calcio, però le altre squadre erano molto forti. Quest’anno, invece, abbiamo una Juventus che non va molto bene e un Milan che va così e così. Il Napoli ha una storia bellissima ma non vince da tanto, è importante che le altre squadre non vadano bene.
Spalletti ha imparato tantissimo nei rapporti con i giocatori, nelle interviste riesce a farsi sentire bene per la forte personalità che ha. Lui ha fatto una bellissima esperienza all’estero, adesso il Napoli gioca benissimo grazie a lui. Si vede che è un tecnico pronto per vincere.
Meret? Il portiere è un ruolo molto particolare, stimo Luciano proprio per questo: ho giocato solo una partita con lui, ma mi ha insegnato tantissimo e non è semplice per un tecnico.
Io devo tanto a Luciano. Alla Roma, oltre a Totti che era unico, c’erano tantissimi giocatori forti come De Rossi.
Giovani brasiliani? Ce ne sono tanti, però con il mio lavoro non è semplice. In Italia bisogna trovare i giocatori giusti, deve avere il passaporto italiano, quindi stiamo cercando di portare più brasiliani nel calcio italiano anche perché il numero è calato. Abbiamo molti giocatori bravi dai 14 anni fino ai professionisti, sarò in Italia a fine marzo per iniziare a proporre giocatori. Magari chissà far arrivare un brasiliano forte al Napoli di Luciano. Credo che Giuntoli mi offrirà un caffè quando tornerò in Italia.
Osimhen e Careca? Parlare di Careca per un brasiliano è difficile, per me dopo Ronaldo è stato uno dei più forti. Careca aveva tantissima qualità, intelligenza e non penso possa essere paragonato ad Osimhen per come si gioca il calcio oggi. Dobbiamo aspettare un po’ per paragonare un mito come Careca con un giovane come Osimhen.”