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Napoli-Atalanta e la classifica a +18 tra l’esordio incredibile di Gollini, la paura per Kim e un gol da cineteca – Le Pillole del Campionato del Napoli

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Napoli-Atalanta regala al Maradona un altro pomeriggio magico con una vittoria indimenticabile e un nuovo +18 dall’Inter seconda in classifica

Napoli-Atalanta è una gara vibrante, bella per i tifosi che inondano di passione Fuorigrotta e il prezzo del biglietto vale tutto l’incredibile gol di Kvaratskhelia al 60′ che ha sbloccato il risultato. Poi il raddoppio di Rrahmani che fa partire la festa e una prestazione, l’ennesima, da standing ovation. All’ombra del Vesuvio si sogna ma si resta con i piedi ben piantati per terra perchè mercoledì è di nuovo tempo di Champions e nulla dovrà essere lasciato al caso. Ma non solo le curiosità del match di sabato, anche le voci dei protagonisti e tutti i dettagli azzurri nelle Pillole del Campionato del Napoli!

Sassolini e Gollini

Napoli-Atalanta inizia già con un brivido ancor prima del fischio d’inizio. C’è infatti una novità nella formazione titolare, a un minuto dall’inizio del match. Meret ha accusato un dolore al polso  (IL BOLLETTINO) e al suo posto, persino senza riscaldamento viene gettato nella mischia il neo portiere azzurro Gollini, tra l’altro ex di giornata. “Chiamarsi Gollini per un portiere è come se un attaccante si chiamasse Paratini”, chiosa mio padre. Ma mentre il sarcasmo dilaga, sul suo volto nessuna smorfia o incertezza, solo grande concentrazione. E ha ragione il Gollo: prestazione impeccabile e tre parate salva risultato, mica male. Nel finale non solo grande festa con i compagni al Maradona ma anche il tempo di togliersi qualche sassolino dalla scarpa indirizzata verso Firenze così come tanti, tanti ringraziamenti a Spalletti (LE PAROLE). A dimostrazione che una squadra vincente si costruisce anche con il mercato di gennaio. Dieci.

Kvara sette bellezze

L’Atalanta a larghi tratti ci ha fatto pensare di essere solo una Lazio meno propositiva in attacco ma con lo stesso pullman difensivo. Se Osimhen prova a segnare inscenando tutto il suo repertorio tecnico senza però raccogliere i frutti sperati, al 60′ avviene la magia e si avverte subito nell’aria. Fino a quel momento Kvara non aveva brillato come il suo solito ma in quel giro di lancette l’ho riconosciuto immediatamente: è lui, è tornato. La palla gliela dà Osimhen ma tutto il resto è un film d’amore verso il calcio, verso il pallone, verso ben sette avversari che manda al manicomio e salta come birilli. Era tutto già scritto, sin dall’inizio del match quando lo premiano ancor prima di giocare come migliore giocatore della serie A per il mese di febbraio. Ma forse anche per quello di marzo e per quelli che verranno, perchè le stimmate di grande fuoriclasse ci sono proprio tutte (LE PAGELLE).

La paura fa Kim

Napoli-Atalanta si sblocca con il gol di Kvara e tutto procedeva alla meraviglia fin quando al 70′ il solito gigante Kim, autore dell’ennesima prestazione da urlo e di continui cori di incitamento da parte dei tifosi azzurri, fa sbiancare il Maradona. Anticipa in maniera magistrale un Duvan ritrovato e, allungandosi, accusa un dolore al polpaccio. Uno, due, tre, si accascia a terra. No, non è possibile. E’ immortale, imperituro, inarrestabile, non può essersi fatto male. Dopo qualche minuto si rialza ma al 75′ Spalletti chiama il cambio. E’ successo. Per fortuna quest’anno anche il peggiore degli acciacchi non sembra un dramma per la qualità della panchina ma senza Kim, ci sentiamo tutti senza una parte di cuore nonostante gli ottimi Rrahmani (LE SUE PAROLE) e Juan Jesus. Infortunio simile a quello del Mondiale e tempi di recupero brevi. AMMMMééééN.

Aggià signà

Tra la magia di Kvara e la splendida rete di Rrahmani che ha fatto partire la festa azzurra, allo stadio Maradona si è consumato uno psicodramma. Quello dell’uomo più chiacchierato del momento la cui faccia, anzi mascherina, è praticamente ovunque: venduta fuori allo stadio, apposta su torte, babbà, chiacchiere, caffè, cappuccini, uova di pasqua e chi più ne ha più ne metta, con le orecchie che fischiano più di una teiera. E’ Victor Osimhen che ci sta prendendo gusto: capocannoniere della A con 19 gol e tranquilli, alle sue spalle Lautaro a 14 autore di un suicidio nel match contro lo Spezia di venerdì sera. Ancora un po’ più indietro Lookman persino in panca al Maradona. Ma il supereroe mascherato non ci sta, lui vuole segnare sempre e quando Spalletti lo richiama in panca all’85’ l’occhiataccia è d’obbligo (L’ANALISI). Ma anche il pensiero all’Eintracht per mercoledì, eh.

Verso le stelle

Abbiamo occhi puntati alle stelle ma con i piedi ben saldi a terra”. Potrebbe essere una poesia di Frida Kahlo, un post di Giò Evan e persino una canzone di Jovanotti eppure è tutta farina del sacco del sommo Luciano Spalletti alla vigilia di Napoli-Atalanta (LA CONFERENZA). Mai aforisma è stato più giusto: questo Napoli ha un estremo bisogno di sognare. Lo fa da ben 33 anni passando per l’onta della serie C e del fallimento, sconfitte, scudetti sfumati in hotel e decine di delusioni. Ma non è mai stato domo o rassegnato nel guardare il futuro con ambizione, pazienza e ottimismo. Lo sanno i tifosi che in questa stagione spesso si stropicciano gli occhi, consci che la realtà a volte può superare anche la più incredibile immaginazione. Guai ad abbassare la guardia, guai a essere appagati già da ora. Mercoledì c’è la Champions con i quarti nel mirino, poi la gara contro il Torino, la sosta e ancora il big match contro il Milan. Venti giorni che diranno nuovamente tanto di questo cammino ma intanto si guarda avanti, senza paura e con il solito lavoro quotidiano. Perchè se le stelle ci guardano da lassù, è da quaggiù che si costruiscono i traguardi più belli. Alla prossima con le Pillole del Campionato del Napoli!

Alessia Bartiromo
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