Mancini: Spalletti è un professionista e vorrà vincere la sfida, soprattutto per terminare al meglio questo campionato
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Amantino Mancini, ex calciatore, tra le altre, di Roma e Inter
Ha visto un Luciano Spalletti cambiato nell’approccio con media e calciatori nella sua avventura a Napoli?
“Vedo un tecnico molto più tranquillo. Luciano ha fatto un lavoro eccezionale a Napoli, riuscendo a raggiungere il traguardo storico del tricolore. L’ho sempre ritenuto il migliore della sua generazione e non posso che dire sia un risultato meritato per quanto dimostrato negli anni. Sono molto felice per lui. Avrebbe potuto raggiungere il successo anche molto prima il successo, proprio alla Roma in quei quattro anni straordinari”
Due anni e due finali per Mourinho alla Roma, tanta roba…
“E’ un tecnico molto diverso da Spalletti. Sicuramente un gran conoscitore di calcio, i suoi successi parlano da sé. È soprattutto un grande comunicatore. Sono ormai due anni che continua nel progetto giallorosso, e le due finali possono considerarsi il sigillo più importante della sua gestione”
Angelo Gabriel del Santo e Vitor Roque dell’Athletico Paranaense pronti per il calcio italiano?
“Sono due giocatori giovani ma dotati di grande tecnica. Tuttavia, non credo siano ancora pronti per il calcio italiano, anche se il futuro è tutto dalla loro parte e negli anni, adeguandosi ai ritmi ed alle dinamiche del calcio europeo, potranno dire la loro”
Chi tra Inter e Roma ha più chance di alzare il trofeo?
“La Roma! L’Inter è chiamata alla sfida che ritengo più proibitiva, contro un avversario davvero incredibile come il City di Guardiola. Naturalmente, le finali sono gare secche e tutte da giocare. Anche la Roma troverà un Siviglia sicuramente abituato a questo tipo di competizioni. Saranno due belle partite e faccio il tifo per entrambe”
Nella sfida tra Napoli ed Inter di domenica, quanto inciderà nelle motivazioni di Spalletti il voler sconfiggere la squadra che lo ha esonerato il giorno dopo la morte del fratello?
“Spalletti è un professionista e vorrà vincere la sfida, soprattutto per terminare al meglio questo campionato. Il mister ha la vittoria dentro e non vorrà lasciare nulla al caso. Sarà dura per l’Inter!”
Consiglierebbe a Spalletti di restare in azzurro o di andare via da vincitore?
“Credo che rimarrà. A Napoli ha fatto la storia e gode dell’amore dei tifosi. Luciano ha la possibilità di dare continuità al progetto potendo giovare di una squadra ormai già rodata. Fossi in lui, dunque, resterei in azzurro”
Chi è l’Amantino Mancini del Napoli?
“Kvaratskhelia! Ha delle doti tecniche davvero importanti, anche se io ero molto più potente del georgiano”
Ricorda quel gol contro la Lazio, il ‘tacco di Dio’?
“Era il mio primo anno nel calcio italiano. Fare quel gol in un derby… Era l’unico modo che avevo per impattare il pallone. C’era Emerson che faceva lo stesso mio movimento, solo che riuscii ad anticiparlo prendendo la palla al volo”
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