De Rienzo: comunicazione di Rudi Garcia? “Alcune volte sì, altre meno Credo che abbia un modo un po’ francese di non dire la verità
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Jolanda De Rienzo, giornalista e conduttrice di Sportitalia. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Cosa è cambiato nel Napoli negli ultimi dieci giorni?
“Credo che sia cambiata la comunicazione, la sincerità. Parlare diretti, parlare bene, è anche uno dei motivi per cui si possono avere rapporti sereni. Il Napoli non aveva comunicato bene cosa voleva da Garcia, e lo stesso tecnico non aveva comunicato appieno cosa voleva trasmettere alla squadra. Dopo le iniziali incomprensioni, Garcia aveva affermato la necessità di un Napoli camaleontico. Queste idee, però, sul campo non avevano funzionato. Bologna era stato un avvertimento, che avrebbe aiutato a comprendere che la squadra necessitava di una certa impostazione per esprimersi la meglio. Le parti si sono confrontate in un dialogo costruttivo. I calciatori hanno spiegato al mister come avrebbero voluto giocare, e l’allenatore ha accettato, a patto che fosse garantito il rispetto delle proprie indicazioni. La titolarità di Simeone ne è un esempio. Per cambiare il Napoli di Spalletti ci vorrebbe il tempo che, al momento, il tecnico francese non ha. Gli è richiesto il successo e, ad oggi, la soluzione di continuità è la migliore. Nel tempo Rudi potrà imprimere le proprie idee sulla squadra”
Le piace la comunicazione di Rudi Garcia?
“Alcune volte sì, altre meno Credo che abbia un modo un po’ francese di non dire la verità. Se prediligi la sincerità, nessuno può arrabbiarsi. Poniamo il caso di Allegri. Ieri, Max ha detto delle cose assurde per l’ambiente Juve, pur non sbagliando nella comunicazione, esponendo concetti che si adeguando alle proiezioni attuali del club. Eppure, guardando a quel che è la dimensione storica dei bianconeri, è impensabile una Juventus che punti con decisione al pareggio contro i bergamaschi. Il Napoli dello scorso anno era proprio questo. Quando Garcia afferma che si deve puntare al pareggio quando non si può vincere commette un errore con la dimensione raggiunta dalla squadra nell’ultimo anno”
Quanto sposta, moralmente, un risultato contro i Blancos?
“Giocare bene contro il Real può incidere molto sul morale della squadra. Stiamo parlando del Real Madrid, una squadra che ha vinto tutto. Non si può pensare di scendere in campo con la sicurezza di batterli. Si proverà a raggiungere il successo, ma siamo di fronte ad una squadra pazzesca. Bisogna averne la consapevolezza”
Chi, tra Allegri e Mourinho, è l’allenatore più anacronistico della Serie A?
“Bella domanda (ride n.d.r). La conferenza stampa di Mou, prima della gara contro il Frosinone, mi è piaciuta. Josè ha sottolineato come fosse sempre l’unico responsabile. Il progetto della Roma è basato su tanti colpi d’artificio. Un anno si compra Dybala, con la presentazione in grande stile, un anno Lukaku. Sono metodi che, a mio parere, puntano a spostare l’attenzione da quel che è una realtà che non vede il club proiettarsi alla concretezza. Un motivatore come Mourinho, però, è un allenatore che avrebbe bisogno di un certo tipo di calciatori. Il calcio di Allegri, invece, continua a non convincere. Anche ieri, i bianconeri non hanno giocato, ed Allegri ha esultato per un pareggio… Tuttavia, è l’esemplificazione di una nuova dimensione, la stessa che Allegri ha chiarito sin da subito”
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