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D’Agostino: Ogni qual volta sono stato chiamato in causa per Zielinski, ho sempre…

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gaetano D’Agostino, allenatore ed ex calciatore, tra le altre, di Roma e Fiorentina. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Mentre in Europa i 2003 si rendono protagonisti nelle grandi squadre, come Bellingham e Musiala, in Italia riscontriamo ancora le solite difficoltà…
“Bel tema… Forse, perché ci sono istruttori che non si riducono con la mia stessa voce… Nel mio lavoro mi piace formare i giovani, lavorarci e metterci qualcosa di mio per completarli. Se si programma e si lavora per la prospettiva, con degli istruttori qualificati, si può avere la possibilità di formare talenti validi per il panorama calcistico europeo. Se guardiamo a Bellingham, e le sue presenze, credo possa vantare cinque volte le presenze di corrispettivi del nostro calcio. In Europa non c’è la pretesa di poter avere un giocatore pronto nell’immediato. Si preferisce la pazienza e la crescita di un prospetto che, nel futuro, può garantire prontezza ed anche un ritorno economico importante. Soprattutto, basti pensare che a 23 anni un calciatore è ritenuto ancora giovane in Italia…”
Sotto la guida di Garcia diversi azzurri sembrano giovare di una crescita costante. Natan sta impressionando per la prontezza e l’affidabilità, Zielinski ha ritrovato nuova continuità, così come Politano sembra essere rinato.
“Ogni qual volta sono stato chiamato in causa per Zielinski, ho sempre affermato che ci fosse soltanto da aspettare la consacrazione. Le qualità tecniche sono sempre state indubbie ma, ad oggi, ha una consapevolezza delle proprie potenzialità che gli consentirà di rendere al meglio a prescindere dalla guida tecnica. È diventato un uomo all’interno della squadra, ed oggi possiamo godercelo nel suo completamento. Per Zielinski, dunque, ed anche per Politano, il successo ha fatto sì che essi non si aduggiassero, bensì che nutrissero ancor maggiore coscienza e fame agonistica. In questi casi, pertanto, non credo possa esserci un particolare apporto del tecnico. Per quanto riguarda Natan, dopo l’infortunio di Rrahmani, potremo avere la possibilità da valutare il potenziale del brasiliano”
Perché le punte centrali della Fiorentina – Beltran e Nzola – non riescono a performare in una squadra dalla propensione offensiva notevole?
“Il gioco della Fiorentina è per catena. Attraggono centralmente per liberare esterni e terzini. Le punte, dunque, fanno un lavoro di raccordo per rompere la linea difensiva e facilitare gli inserimenti delle ali. Con l’addio di Vlahovic i Viola hanno perso incisività in avanti, dovendo puntare sulla prolificità degli esterni”