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Mastroianni: La presenza di De Laurentiis poteva anche essere un modo di responsabilizzare il gruppo

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Dario Mastroianni, giornalista e telecronista di Dazn. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Che gara è stata Napoli-Empoli?
“Sarebbe stata una partita determinante, anche per scacciare le nubi che realmente sovrastavano il Maradona. Sarebbe stata un’occasione anche per rasserenare l’ambiente, agganciando il terzo posto ed avvicinandosi al meglio per le sfide decisive per la qualificazione agli ottavi. È arrivata, invece, una sconfitta che ha messo ancor più pressione alla squadra. Gli azzurri affronteranno una sosta con un ulteriore insuccesso, e con un calendario che porrà il Napoli dinanzi a gare proibitive in cui la squadra si giocherà molto delle sorti della stagione”
Giudizi affrettati sin da subito su Garcia?
“Sin dal calcio d’inizio, ho avuto la sensazione che ci fosse troppo malumore. Se l’ambiente si aspettava una stagione come quella dello scorso anno il problema è alla base. Nella passata stagione il Napoli ha viaggiato a ritmi incredibili, ma non si può ancora pensare a quanto accaduto l’anno precedente. Il Napoli era in linea, sinora, con quelli che erano gli obiettivi minimi della società. Vedendo la partita di ieri, tuttavia, ho avuto certezza che il cambiamento fosse necessario. Una situazione in cui bastava un risultato negativo per rimettere tutto in discussione. Quel risultato che, alla fine, è arrivato nella sfida di ieri”
Per quanto riguarda il probabile sostituto del francese, tuttavia, il ventaglio delle alternative non sembra essere particolarmente importante…
“Quando serve trovare un capro espiatorio è più facile individuarlo nell’allenatore. La presenza di De Laurentiis poteva anche essere un modo di responsabilizzare il gruppo. Fino alla partita contro il Milan, in campionato, la decisione di presiedere gli allenamenti da parte del patron sembrava andare bene a tutti. Il Napoli offriva segnali di ripresa. Poi è bastato un pareggio con l’Union Berlino in Champions per far tornare le nubi. In questo momento, però, il Napoli non può permettersi di affidarsi ad un traghettatore. Il punto di rottura è forte e bisogna cominciare a pensare ad un progetto, anche se il mercato non offre ampia scelta. I campioni d’Italia non meriterebbero questo…”
Si aspettava le scelte di Garcia dall’inizio?
“No… Quando è uscita la distinta siamo rimasti a bocca aperta. La partita era stata caricata dall’ambiente, dalla stampa. Da quel che si leggeva era una gara determinante. Per questo mi aspettavo la miglior formazione possibile. È chiaro che staff e allenatore sono gli unici a conoscere appieno le condizioni dei calciatori durante la settimana. Ciononostante, c’era un risultato da conquistare e che avrebbe cambiato tutte le prospettive”
Prestazione positiva di Gollini?
“Un giocatore di movimento ha più modi di entrare in partita, per un portiere, invece, è più complicato. Gollini ha giocato bene, disimpegnandosi in buoni interventi senza rinunciare al gioco con i piedi. La sensazione dal campo, però, è che alla squadra mancasse cattiveria. Sulla testa dei giocatori potrebbe anche cominciare a pesare il recente rendimento tra le mura amiche”
Cosa hanno in comune le sconfitte contro Lazio, Fiorentina ed Empoli?
“Che arrivano prima della sosta (ride n.d.r). Sono anche cali di tensione riconducibili agli impegni in Europa, e che un po’ tutte le squadre affrontano. Nello specifico, tuttavia, sono sconfitte totalmente diverse. Napoli-Lazio è stata una gara non preparata bene tatticamente. C’erano situazioni di campo che proprio non funzionavano. Con la Fiorentina gli azzurri hanno svolto un ottimo primo tempo, pagando principalmente le scelte scellerate dell’allenatore. Ieri, infine, ad incidere è stato l’undici iniziale, e la scelta di un modulo che, sino ad oggi, è stato sempre l’alternativa d’emergenza per gli azzurri”
Ieri il peggior Di Lorenzo visto in azzurro?
“È stata una gara sottotono, ma non va dimenticato che i terzini, da cui ci aspettiamo che possano decidere le partite, sono chiamati anche ad una fase difensiva importante. Anche per il capitano, inoltre, può capitare una gara sottotono. Ha giocato sempre con qualità e incredibile continuità. Non mi sento di addossargli responsabilità”
Quante responsabilità ci sono da parte del presidente per il periodo attuale?
“Quando le cose vanno male la responsabilità è di tutti. Di chi ha scelto l’allenatore, pensando che potesse fare altro. Dei giocatori, che hanno bisogno di alzare un po’ il livello e di tornare a ragionare partita dopo partita. C’è bisogno di cancellare la vittoria dello scorso anno. Tanti calciatori non avevano ancora vinto nulla e comprendo che scendere dal gradino più alto sia difficile. Anche le responsabilità del tecnico ci sono, ed è il motivo per cui si arriva alle scelte odierne”