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Antonio Juliano: L’Addio a una Leggenda del Calcio Napoletano

Il 26 dicembre avrebbe compiuto 81 anni, ma il destino ha voluto che Antonio Juliano, l’iconico capitano del Napoli, ci lasciasse pochi giorni prima del suo compleanno, lasciando la città di Napoli e il mondo del calcio in lutto.

Per Napoli, lui non era solo Antonio Juliano, ma semplicemente “Totonno“, il calciatore che ha incarnato meglio di chiunque altro lo spirito della città e dei napoletani.

Oggi, mentre la città si preparava a celebrare il suo 81esimo compleanno, piange la perdita di un capitano intramontabile.

La vita di Juliano è stata interamente dedicata al Napoli, una storia in azzurro che ha attraversato ben 17 stagioni, dal 1961 al 1978.

Un’icona che ha superato le 500 presenze in maglia azzurra, contando anche le partite con le squadre giovanili.

Ma la sua importanza si estende oltre i numeri. Juliano è stato il primo napoletano a vestire la maglia della Nazionale, portando il suo talento anche sui palcoscenici internazionali.

Nato a San Giovanni a Teduccio, il 26 dicembre 1942, Juliano iniziò a giocare per strada, come tutti gli scugnizzi del quartiere.

La sua avventura calcistica ebbe inizio con la Fiamma Sangiovannese, la squadra del suo cuore, prima che un osservatore attento lo conducesse nelle giovanili del Napoli nel 1956, quando Juliano aveva soli 14 anni.

Il suo esordio in Serie A avvenne a 20 anni, in una stagione difficile per il Napoli che retrocesse in Serie B. Tuttavia, la retrocessione non fu che un capitolo temporaneo. Con Juliano in campo, il Napoli tornò presto a solcare i campi di Serie A, guidato dalla sua leadership e abilità ineguagliabili.

Conosciuto per la sua eleganza e il ruolo di regista moderno, Juliano ha solcato i campi con la fascia di capitano per dodici stagioni. Sotto la sua guida, il Napoli ha vinto due Coppe Italia, una Coppa delle Alpi e una Coppa di Lega Italo-Inglese.

Juliano ha condotto il Napoli a risultati di prestigio, con due secondi posti in Serie A e tre terzi posti, contribuendo a plasmare un’epoca dorata nella storia del club.

La sua importanza si estende anche oltre il campo da gioco.

Dopo aver concluso la sua carriera calcistica al Bologna nel 1978, Juliano è tornato al Napoli come dirigente.

In questa veste, ha svolto un ruolo fondamentale nell’arrivo di grandi campioni, tra cui Ruud Krol nel 1980 e, soprattutto, Diego Maradona nel 1984.

Il carattere burbero di Juliano, la sua determinazione e la sua dedizione al Napoli sono stati fondamentali per superare le perplessità finanziarie e portare il più grande campione nella storia del club.

Lasciato il Napoli, Juliano ha continuato a contribuire al mondo del calcio come commentatore sportivo, con il suo stile diretto e appassionato che ha catturato l’attenzione di tutti gli appassionati.

Oggi, Napoli piange la perdita di un’icona, di uno scugnizzo diventato capitano, di un napoletano che ha portato la sua città al centro dell’attenzione calcistica internazionale.

La sua eredità vivrà nei cuori dei tifosi e nell’anima stessa del Napoli. Con Antonio Juliano se ne va un pezzo della storia gloriosa del calcio napoletano.