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Pochesci a Radio Crc: “A Napoli tutti contro tutti! De Laurentiis ha detto una cosa da dilettante…”

A Radio Crc nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Sandro Pochesci, allenatore

“Prima di prendere un allenatore, l’allenatore ci parla con lo stesso, i due si confrontano, fanno un lungo colloquio, non si fa firmare un contratto ad un tecnico e solo dopo si parla con l’allenatore. Nel 2023 De Laurentiis vuole farci credere che manda via un preparatore atletico forte e non ha in società uno di fiducia che controlli chi viene? Tutte le società hanno lo staff della società, poi l’allenatore può portarsi chi vuole, ma preparatore atletico, match analyst sono della società, non dell’allenatore. De Laurentiis ha detto una cosa da dilettante. non posso pensare che caschi su una buccia di banana. Un gruppo di lavoro che va bene non viene mai doppiato, il presidente non deve toccare le certezze, anche per la squadra che si affeziona alle persone. Vogliamo pensare che l’assenza di Kim fa perdere al Napoli tutti questi punti? Solo Maradona muoveva le cose a tal punto, ma è vergognoso che la squadra campione d’Italia venga umiliata da una banda di ragazzini in coppa Italia, è vergognoso.

Se io da allenatore mi sento dire che questa squadra può essere allenata da chiunque, faccio le valigie e vado via perché vuol dire che non apprezzi il mio lavoro.

E’ vero che il Napoli ha bisogno di rinforzi, ma adesso mi chiedo: chi decide chi deve arrivare? La società? L’allenatore attuale o quello che verrà?

Quando funziona tutto, il risultato è garantito. Oggi, a Napoli sembra che siamo tutti contro tutti. Non posso vedere Di Lorenzo commettere errori così banali e che si sia scocciato di giocare perché sulla panchina non c’è Spalletti. C’è stata una violenza a livello psicologico che è stata devastante ed ha fatto vacillare le certezze di una squadra perfetta. Il povero Mazzarri non può fare di più: se invece De Laurentiis dicesse che il tecnico resterà a Napoli per i prossimi 3 anni darebbe forza all’allenatore e alla squadra che non avrebbe più alibi. Anche perché poi va detto che i calciatori non si prendono mai le colpe anche perché non pagano mai: se un giocatore va via da Napoli, va a giocare altrove”.