Napoli-Monza, Mazzarri a Dazn: “Kvara martoriato e io vengo espulso!”
Walter Mazzarri, allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di DAZN, dopo il pareggio a reti bianche (0-0) con il Monza di Mister Raffaele Palladino.
Mazzarri a Dazn: “Kvara martoriato e io vengo espulso! Fate vedere le immagini, sembra rugby! Su Simeone…
«Intanto parliamo della partita e non dell’annata che in parte non c’ero. Oggi abbiamo creato 6 palle gol davanti al portiere e non è entrata, iniziamo a parlare di quello!».
SUL TRATTAMENTO RISERVATO A KVARA
«Cominciamo a fare vedere l’immagine su Kvara, dato che sono stato espulso, che viene portato a casa Osimhen a Torino. Iniziamo a dire le cose di ora. Io oltretutto una parte posso parlarne e un’altra no. E’ un continuo provocare da parte degli avversari, l’anno trattenuto e non sono neanche stati ammoniti. Vediamo le cose che si devono vedere in una gara dove c’è il Var e non è possibile non vederle. Fate vedere le immagini dove Osimhen e Kvara vengono martoriati 20’ e gli altri non vengono ammoniti. Fate vedere queste cose, perché poi i punti si perdono al di là dei nostri demeriti. Perché non si parla della partita di oggi?».
Troppo imprecisi sotto porta.
«Si capisce un momento particolare – ammette Mazzari – che non siamo lucidi. Guardate Anguissa, uno giocatore stratosferico che davanti al portiere l’ha preso in pieno da quatto metri, Kvara e Gaetano uguali, è un momento così. Bisogna vedere quante occasioni abbiamo creato e quanto possesso palla abbiamo fatto. Fate vedere anche quando hanno tenuto per un quarto d’ora Kvara e non l’hanno ammonito. E io sono stato espulso. Fate vederle perché uno poi si stanca. 84’ l’hanno tenuto 5’ e venuto se è stato ammonito, poi è stato espulso l’allenatore. Alla quinta partita che non si dice mai nulla sugli arbitri, dopo un po’ ci stanchiamo. Dato che mi hanno espulso fate vedere anche vedere i motivi dove mi sono arrabbiato in una partita dominata. Se gli si permette di fare tutto, non restano in 10 e alla fine si paga».
Kvara in una posizione nuova senza Osimhen?
«In tre giorni di allenamento si era provato questa soluzione, perché allargando le mezzali Kvara dietro a Raspadori doveva farci creare tanto. Mi sembra che è venuta molto bene, purtroppo ha avuto l’occasione del gol e non l’abbiamo fatto. E’ martoriato e raddoppiato e stiamo provando qualcosa di diverso. Cerco di levarlo dalla morsa dei raddoppi incredibili, credo che il ragazzo da qui a poco ne beneficerà se gli arbitri vedono anche quando se lo portano a casa. Sembrava il rugby».
Perché Simeone solo nel finale?
«Vedete l’anno scorso quando hanno stravinto quanto è entrato. Abbiamo finito con quattro attaccanti – dice Mazzarri – contro una squadra che giocava di contropiede e che non è l’ultima arrivata e si poteva anche rischiare di perdere. Non abbiamo preso contropiede, siamo migliorati, ci è mancato solo il gol. Per migliorare l’aspetto mentale serve fare solo gol, perché dopo una partita come oggi, l’ho detto anche ai ragazzi, era essere più concreti sotto porta».
Non la preoccupa la classifica?
«La classifica non l’ho mai guardata. Il mio mestiere è migliorare i giocatori, farli giocare bene e portarli davanti al portiere tante volte come oggi. Gli ho fatto gli elogi, ci è mancato purtroppo solo il gol».
Sull’espulsione
«Sono stato ingiustamente espulso, mi sono avvicinato per dire: ‘Ma lo vedete che questo ragazzo non lo fate più giocare, c’erano due ammonizioni’. In una partita dove attacchi sempre queste cose le paghi. I regolamenti vanno applicati sempre nel bene e nel male. Vedo delle cose che con tutta la tecnologia nessuno se ne accorge. Poi è chiaro che il ragazzo si stanca e reagisce anche. Se il quarto uomo gli diceva all’arbitro quello che gli dicevo educatamente magari c’era qualche partita in più e il ragazzo si calmava» conclude mister Mazzarri
“Scrivo di calcio da oltre mezzo secolo. Molti che scrivono usano tranquillamente i modi miei ma non se ne accorgono affatto; vedono il calcio con occhi miei ma si guardano bene dall’essermi riconoscenti.” (Cit. Gianni Brera)