Scarlato: una soluzione potrebbe essere un 4-2-3-1 proprio con Simeone e Raspadori in avanti
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gennaro Scarlato, allenatore del Pompei ed ex calciatore del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Perché, ai suoi tempi, il Maradona era un fortino e, ad oggi, non lo è più?
“Non saprei. È probabile che ci sia un po’ di malcontento generale, anche per i calciatori. La ricerca continua del risultato, senza che esso arrivi, può influire sulle prestazioni. A me pare una squadra che fa fatica. Non è un gruppo solido con giocatori che, ad oggi, non riescono a fare la differenza”
Mazzocchi è uno di quegli acquisti che può spostare gli equilibri o è un comprimario?
“E’ un giocatore molto importante. A Salerno era il capitano ed è stato nel giro della Nazionale. Parlare di alternativa sarebbe riduttivo, ha le potenzialità per poter essere titolare. Tuttavia, non può essere un solo giocatore a spostare gli equilibri. Anche se arrivassero diversi acquisti, non cambierebbe molto la situazione per un Napoli che ha perso punti di riferimento. Agli azzurri, inoltre, servirebbe un direttore sportivo di grande personalità che possa fare da ponte con la squadra. È un passaggio che, oggi, non avviene. Quando c’è un problema si va direttamente dal presidente”
Il Napoli avrebbe bisogno, dunque, di giocatori d’esperienza. Si parla tanto di Samardzic, crede possa dare un contributo importante agli azzurri?
“Un giocatore molto importante, un calciatore d’alto livello che può aiutare tanto. Ripeto, però, che potrebbe non bastare. È importante, però, acquistare giocatori che conoscano il campionato italiano. Gli stranieri potrebbero non avere il tempo di adeguarvisi”
Che gara si aspetta contro il Torino?
“Il Napoli incontrerà un’altra squadra che gioca uomo su uomo. La squadra azzurra dovrà essere brava ad eludere le marcature asfissianti dei piemontesi. È un avversario spigoloso soprattutto dal punto di vista fisico, forse il peggiore avversario possibile in questo momento”
Ilic può essere uno degli uomini a cui prestare maggiore attenzione?
“Si, così come Zapata e diversi granata. Conosco la mentalità e la filosofia di Juric, è un erede di Gasperini e le sue squadre possono essere motivo di preoccupazione. Soprattutto, bisognerà stare attenti in campo aperto”
Nella stagione del Napoli pesa di più la mancanza di equilibrio o di concretezza?
“Sta mancando un po’ tutto. Lo scorso anno, avendo sempre il possesso, eravamo sempre proiettati ad aggredire alti. Oggi, è un Napoli più statico, non si accompagna la manovra offensiva e la palla viene recuperata un pochino più giù. Bisogna anche essere bravi a non subire gol naturalmente. Ci vuole equilibrio in tutte le fasi di gioco”
Chi sarebbe l’ideale sostituto di Osimhen, tra Simeone e Raspadori?
“Penso che andrà fatta una staffetta tra i due. Purtroppo, quando vedi che le cose non vanno in un certo modo sei anche costretto a cambiare. Per questo, una soluzione potrebbe essere un 4-2-3-1 proprio con Simeone e Raspadori in avanti”
Qual è il suo giudizio sul percorso di Natan, sin qui?
“All’inizio è riuscito a fare discretamente, in alcune circostanze anche benissimo. Poi, ha avuto un calo, probabilmente anche dovuto all’infortunio. Va riconosciuto che il termine di paragone è anche proibitivo, tutti eravamo abituati a Kim. Affidargli la difesa, però, è stata una scommessa non vinta, almeno per il momento”
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