Trotta: Quel che mi preoccupa maggiormente è la mentalità che, ad oggi, non c’è
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Ivano Trotta, ex calciatore, tra le altre, di Juventus e Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Cosa sta succedendo a questo Napoli?
“È dura da accettare e, soprattutto, da spiegare. Capire come certe dinamiche si siano invertite in questo modo, ed in così breve tempo, è difficile da capire. La situazione è preoccupante. Al di là delle assenze, non si possono prendere tre gol da Torino in quel modo. Anche l’esordio di Mazzocchi mi lascia perplesso. Sembra che, già dal suo arrivo, non abbia percepito serenità. Dopo il cambio di allenatore, però, mi sento di dire che la responsabilità sia dei giocatori. Devono dare qualcosa in più e non è possibile che siano quelli visti nelle ultime settimane”
Come si risolve questa situazione? Il Napoli dovrebbe intervenire sul mercato?
“Secondo me, arriverà sicuramente qualcuno. Il fatto che il Napoli abbia abituato l’ambiente agli acquisti dell’ultimo minuto può aiutare a non preoccuparsi a riguardo. Quel che mi preoccupa maggiormente è la mentalità che, ad oggi, non c’è. Va ritrovata la compattezza di gruppo, altrimenti si farà fatica anche con i nuovi acquisti”
Il Napoli, però, ha ceduto Elmas già a mercato chiuso…
“Si era creata una situazione, una certa occasione. Il macedone voleva già andare via. Le trattative, però, non sono mai così semplici. Il Napoli deve fare e, ne sono convinto, farà degli acquisti”
Altra gatta da pelare sembra essere la gestione dei calciatori in rosa, con un nuovo rinnovo che pare avere l’unico scopo di tutelare il valore del cartellino…
“Anche questo è un’altra dinamica che il Napoli ha sempre gestito allo stesso modo. Prendiamo ad esempio Zielinski, che ha dimostrato di voler rimanere a tutti i costi al Napoli. Avere un calciatore della sua qualità in rosa e, soprattutto, con una serenità – anche contrattuale – che lo appaghi, è importante. I giocatori, principalmente quelli chiave, o si rinnovano o vanno ceduti. Non sono questioni da portare per le lunghe. Tuttavia, è una gestione usuale del presidente ed a cui gli altri devono adeguarsi”
Sono circostanze che possono creare malumore nello spogliatoio? Come testimonia la diatriba tra OSimhen ed il procuratore di Kvaratskhelia…
“È stato un errore del procuratore, non si può parlare di calciatori che non siano i propri assistiti. È stata una uscita sbagliata. Ciò detto, il malumore si crea quando un giocatore pensa di essere meritevole di un rinnovo ed il mancato arrivo può indurre lo stesso a ritenere che il club non creda in lui. Il calciatore comincia a guardarsi intorno e perdere centralità nel progetto
A Garcia può essere riconosciuto il merito di aver provato a dire a tutti che la squadra roboante della passata stagione non c’era più?
“Gli possiamo riconoscere il fatto che il Napoli non fosse più roboante per causa sua. La squadra era la stessa dello scorso anno, c’era entusiasmo derivante dal tricolore di pochi mesi prima. Destabilizzare i big non era nemmeno facile… Ciononostante, anche Mazzarri credo abbia inciso zero. La sconfitta contro il Torino ne è una esemplificazione”
Ritiro anacronistico nel 2024?
“Può essere utile se fatto con la testa giusta. Non deve essere vissuto come una misura punitiva, ma fondamentale per ritrovarsi. Ho fatto tanti ritiri, anche al Napoli, ed ho sempre visto il bicchiere mezzo pieno. Una opportunità per stare con la squadra, con il mister ed analizzare appieno ogni aspetto”
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