Amoruso: Simeone non garantisce dialogo con i compagni ma è un finalizzatore
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Lorenzo Amoruso, ex calciatore, tra le altre, di Fiorentina e Bari. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Che gara si aspetta tra Napoli e Fiorentina?
“Mi aspetto una partita molto aperta. Forse la Fiorentina arriva da un momento migliore ma solo nell’apparenza. Non sono i viola brillanti delle prime giornate, concedono tanto nell’ultimo periodo. La Fiorentina dovrà fare la gara e approfittare di un Napoli alla ricerca della propria identità. Sono due squadre che amano il gioco e, dunque, sarà una gara anche spettacolare”
Difesa punto debole degli azzurri da inizio stagione?
“Il Napoli ha perso un giocatore fondamentale come Kim. Gli allori sono andati a Kvara e Osimhen ma il coreano ha saputo risolvere tanti problemi. Un giocatore che, nonostante la sua altezza, riusciva ad essere rapidissimo ed a capire le varie dinamiche di gioco. Il difensore, oggi in forza al Bayern, consentiva di mantenere una linea alta di difesa. Inoltre, andrebbe considerato che la squadra di Mazzarri ha riscontrato anche difficoltà atletiche, probabilmente dovute alla preparazione estiva. Per questo ritengo che la fase difensiva potrebbe fare la differenza nella sfida di Supercoppa”
Chi partirà dal primo minuto tra Raspadori e Simeone?
“Raspadori lo conosco, l’ho visto giocare. I due calciatori hanno caratteristiche differenti. Simeone non garantisce dialogo con i compagni ma è un finalizzatore da area di rigore che vive moto di intuito. Raspadori, invece, ricerca anche l’assists. Molto dipenderà dalla partita che Mazzarri vorrà fare. Se dovessi scegliere, in questo momento punterei sull’italiano, soprattutto per non dare punti di riferimento. Se parliamo di Quarta e Milenkovic, sono difensori che, senza punti di riferimento, possono andare fuori giri”
Ha visto dei miglioramenti dall’arrivo di Mazzarri?
“I miglioramenti sono sempre difficili, soprattutto quando si arriva in una squadra alle prese con problemi fisici e, soprattutto, che ha perso agonismo e certezze. Mazzarri sapeva fosse un lavoro difficilissimo ma non posso dire di aver visto miglioramenti concreti sotto questo punto di vista. Immagino che il tecnico azzurro stia cercando di premere sull’aspetto mentale dei calciatori. Conosce l’ambiente e sa quali tasti toccare. Ripeto, però, che non è facile. Sarà un lavoro lungo, ma gli azzurri hanno tutte le qualità per rientrare nella corsa Champions. Difatti, un successo in Supercoppa potrebbe essere uno sprono per fare meglio”
Italiano può essere il prossimo allenatore degli azzurri?
“Si, ma dovrà misurarsi con una dirigenza diversa da quella viola. A Firenze fa quasi tutto lui, mentre De Laurentiis tende a confrontarsi spesso con i propri tecnici”
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