Lazio-Napoli elogio del pragmatismo mazzarriano tra magma, il povero Lindstrom e le valigie già pronte – Le Pillole del Campionato del Napoli
Lazio-Napoli è uno scialbo 0-0 con pochissime emozioni che elogiano in maniera inesorabile il pragmatismo mazzarriano tra magma, volti nuovi e troppe valigie già pronte
Ci si aspettava sicuramente di più da Lazio-Napoli, per due squadre fortemente incerottate e private di molti dei rispettivi protagonisti. Lo show dell’Olimpico tra il volo di Olimpia, disco music, cantanti e led luminosi non viene rispettato dal verdetto del campo che tranne lo splendido gol di Castellanos in rovesciata poi annullato per fuorigioco, non regala grandi emozioni. Ma non solo questioni di campo: i volti nuovi subito gettati nella mischia da Mazzarri, le voci dei protagonisti e il caos mercato nelle consuete Pillole del Campionato del Napoli!
C’eravamo tanto amati
La settimana di avvicinamento a Lazio-Napoli inizia con le dichiarazioni bomba del presidente De Laurentiis al termine dell’Assemblea di Lega che fa la conta a tutti gli azzurri partenti. Si inizia da Victor Osimhen che aveva già svelato nelle precedenti 24 ore che la strada del suo futuro sarà alquanto lontana dall’ombra del Vesuvio. Anche il patron conferma, aggiungendoci il carico da 90 con la storia d’amore ancora potenzialmente platonica tra l’Inter e Piotr Zielinski (LE PAROLE). Insomma, piove sul bagnato ma più che ombrelli qui si parla sempre e solo di valigie pronte.
Magma e Vesuvio
Torniamo alle questioni di Lazio-Napoli con il super show dell’Olimpico tra cantanti, led, l’aquila Olimpia in volo, disco music anni 2000 a palla e un sentiment che lascia presagire tutto tranne il pennichellismo che sarà protagonista di lì a poco. In campo gli azzurri si allenano con la maglia magma mentre a inizio gara, dalla Tevere colma della curva Nord chiusa, si intonano i soliti beceri cori pro Vesuvio. Eppure siamo nel 2024 e nulla cambia, anche con le effige impresse sulle shirt in giro per l’Italia…ma come si sa ahimè, la mamma dei figli mal educati e socialmente ignoranti è sempre in attesa.
Pennichella e tutti in difesa
Dall’Olimpico abbiamo registrato solo quattro sussulti in 90′ figli di momenti di distrazione della difesa partenopea super compatta e arroccata. Il primo, quello della splendida rovesciata di Castellanos con un urletto timido che ha svegliato i tanti tifosi dormienti sulle comode poltrone della Tribuna Montemario. Il secondo, al momento dell’acciacco muscolare di Orsato: sta cacciando fuori Sarri, ah no, sta chiamando i massaggiatori. Il terzo, al primo passaggio di Dendoncker, rigorosamente lisciato. E non è possibile. Il quarto, è un impeto di rabbia cercando di capire che problema reale abbia Lindstrom, al quale si preferisce anche il jolly Tommaso Starace modalità ala.
Ngonge&Dendoncker
Se Kvaratskhelia ci ha fortemente messo alla prova nello scrive e pronunciare il suo nome e cognome completo, il mercato del Napoli ci regala sempre nuove e importanti sfide. Ecco che in settimana sono stati convocati da Mazzarri i neoacquisti Ngonge e Dendoncker (LA NOTIZIA) che a nominarli insieme e con la velocità 2x degli audio di Whatsapp diventa un demoniaco scioglilingua alla stregua di “li vuoi quei kiwi”. Se per Dendoncker c’è qualcosa da rivedere tra stop e passaggi nella breve distanza, Ngonge sembra un’anguilla impazzita (LE PAGELLE). Ottimo temperamento, si vede che sta diventando amico dell’impetuoso Mazzocchi.
L’ultimo alibi del pragmatismo mazzarriano
Tornando momentaneamente seri ma mai seriosi, dedichiamo la chiosa a mister Mazzarri e alle sue dichiarazioni post partita (LE PAROLE). Un Napoli operaio, vero, modalità 3.0 in costante metamorfosi forzata con se stesso. Ma se adesso è quasi un’esigenza giocare tignosi, alti e compatti cercando di arginare le incursioni degli avversari con una difesa onnipresente, lo stesso pragmatismo mazzarriano ha bisogno di spiccare il volo abbandonando catene e alibi al ritorno delle sue stelle. Si inizia già da Kvara e Simeone passando per Olivera, Anguissa e Osimhen. Presto non ci saranno più scuse per un Napoli (quasi) mai propositivo, sperando che il caffè per restare svegli in gare soporifere, si trasformi in spumante per brindare al ritorno, vero, degli azzurri. Alla prossima!
Alessia Bartiromo
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Testarda, imprevedibile, caparbia e passionale. Con la “testa nel pallone” ed i piedi in uno stadio.