Pagotto: “Meret dovrà avere pazienza ed aspettare il suo turno. Lo staff gli darà garanzie sul fatto che giocherà chi è più in forma
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Angelo Pagotto, allenatore ed ex calciatore di Napoli e Milan. Di seguito, un estratto dell’intervista.
È una stagione di involuzione per Maignan?
“Assolutamente no. Il francese viene da un grosso infortunio ed era normale non poterlo ritrovare con la stessa brillantezza. Il prossimo anno sono convinto tornerà ad essere quello che conosciamo. D’altronde, quando un portiere non gioca per così tanto tempo certi meccanismi ne risentono. Anche lui ricorda il Maignan che era prima e oggi fa fatica ad entrare nella veste odierna. Pian piano, tornerà il portiere di mesi scorsi”
L’infortunio di Meret ha messo in risalto le qualità di Gollini.
“E’ un buon portiere. Ha avuto qualche problemino in Inghilterra, ma resta un portiere di grande carattere. Anche a Bergamo aveva fatto benissimo. Secondo me fa al caso del Napoli. Il club vanta due grandi portieri e sarà Mazzarri a optare per le scelte che riterrà più opportune”
Come farà Mazzarri a preferire Meret a Gollini al rientro del friulano?
“Meret dovrà avere pazienza ed aspettare il suo turno. Lo staff gli darà garanzie sul fatto che giocherà chi è più in forma. Il momento è troppo difficile, troppo delicato per poter fare scelte così difficili. Ad oggi, Gollini sta dimostrando di star meglio e non credo, dunque, che il tecnico non gli garantirà la titolarità”
Chi arriva meglio alla sfida di domenica sera tra Napoli e Milan?
“Secondo me, il Napoli, pur con le difficoltà attuali. Il Milan non riesce a garantire continuità nei novanta minuti, ma gode del supporto del pubblico. È una gara da tripla, la squadra che riuscirà a vincere potrà giovarne tantissimo dal punto di vista mentale”
Capirle, già acquistato dal Napoli, può essere il futuro numero uno degli azzurri?
“Sicuramente tornerà, partirà in ritiro con il Napoli. Parliamo di un portiere pronto. Lo era già prima, anche se oggi sta facendo esperienza ad Empoli. Cresce giorno dopo girono, l’importante sarà potersela giocare con Gollini e Meret all’inizio della prossima stagione”
Nel 1996, in Spagna, lei ha vinto l’Europeo Under 21. Il Napoli vanta uno dei principali patrimoni Under 21 degli scorsi anni, Giacomo Raspadori. Ciononostante, il talento azzurro sta riscontrando qualche difficoltà. Quanto è difficile il salto nei grandi?
“E’ già grande, sotto tutti gli aspetti. L’unica differenza è che, quando giocava nel Sassuolo, non fronteggiava le stesse pressioni che oggi affronta in azzurro. Non è una questione di essere giovani o grandi, ma di cominciare a lavorare per essere un top player dimostrare di poter incidere anche in una squadra importante come il Napoli”
Crede che Raspadori sia una sottopunta, un esterno o una punta, come affermato dal tecnico de Zerbi?
“Lo vedo come dice de Zerbi. È un giocatore che ha bisogno di spazio, molto esplosivo. L’unica cosa è che in Serie A siamo sempre inclini a preferire la punta fisica. Tuttavia, quando riuscirà a garantire continuità realizzativa, nessuno baderà più alla fisicità”
Dopo la vittoria dell’Europeo, c’era l’Olimpiade. Maldini scelse Pagliuca, Crippa e Branca come fuoriquota e di affidare il ruolo di secondo a Buffon. Fu lei a rifiutare di fare il secondo di Pagliuca?
“Mi incazzai anche tantissimo. Il mister mi fece fare venti giorni di ritiro e poi mi disse che avrebbe convocato Buffon. Io sarei andato anche a piedi a fare una Olimpiade, anche da secondo di Buffon. Avevo vissuto la Nazionale per due anni e ritenevo giusto andare alle Olimpiadi con la squadra”
La scelta di andare al Milan, col senno di poi, la rifarebbe?
“Questa cosa l’ho sempre detta. Il Milan non era un ambiente per me, avevo bisogno di un ambiente più familiare. La Sampdoria, forse, era più congeniale. Tuttavia, il Milan non si poteva rifiutare e chi era a me vicino avrebbe dovuto consigliarmi diversamente. Probabilmente, se fossi arrivato in rossonero qualche anno più in là avrei potuto far meglio. Se c’erano altre squadre interessate oltre Sampdoria e Milan? Quell’anno rifiutai anche la Juventus”
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