Tommaso Turci: Il Napoli ha tutte le potenzialità per raggiungere la Champions
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Tommaso Turci, giornalista Dazn. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Quando ha visto un Napoli schierato con un modulo così difensivo, nella gara di San Siro, cosa ha pensato?
“Col senno di poi, si poteva fare una partita con un sistema un pochino più coraggioso, come è avvenuto nella ripresa quando il Napoli è riuscito a mettere in difficoltà il Milan. È anche vero che questa squadra può trovare delle soluzioni anche con il 3-5-1-1, ma le certezze arrivano con un sistema di gioco che ha fatto le fortune degli azzurri lo scorso anno. Basti pensare agli automatismi sulla catena di destra che, ormai, non hanno bisogno di essere allenati. D’altronde, per quelle che sono le caratteristiche dei giocatori, il Napoli è una squadra che deve aggredire”
L’innesto di Mazzocchi è stato molto positivo. Al di là dell’esordio a Torino, l’esterno campano sta convincendo.
“Sente la maglia in una maniera diversa. Gioca con uno spirito ed un entusiasmo che, forse, è mancato in alcuni azzurri. Esordire con il Napoli, in campionato e dal primo minuto, l’ha fatto crescere, così come la responsabilità di vestire l’azzurro. Sembra essere nel suo posto ideale. L’impegno, la professionalità e la gavetta sono stati costruiti nel tempo. A San Siro è stato tra i migliori e può garantire l’energia che serve alla squadra in questo momento”
Cosa ha detto Mazzarri ai suoi dopo aver subìto l’imbucata di Theo Hernandez?
“SI è girato verso il vice Frustalupi e ha detto ‘così no, così no’. Anche in conferenza ha detto di aver preparato la retroguardia a contrastare quella giocata. In questi automatismi, quando salta la marcatura e qualcuno lavora male, salta tutto il reparto difensivo. Nella fase di non possesso del Napoli, però, persistono dei difetti nonostante gli azzurri abbiano concesso poco”
Ha avuto la sensazione ci fosse confusione tra i calciatori azzurri?
“Dirò la verità, l’organizzazione tattica mi pare ci sia stata, forse eccessivamente scolastica nel primo tempo. È uscito poco fuori dagli schemi, tanto che, ad un certo punto, Di Lorenzo si è confrontato con Anguissa e Simeone perché non aveva il supporto una volta ricevuta palla. Ci voleva il centrocampista di inserimento o un attaccante che potesse spaziare. La sensazione è che la squadra avesse idea di come stare in campo, anche se le distanze tra i reparti sono tornate ottimali con il 4-3-3. Continuo a pensare che, per caratteristiche, sia Osimhen ad essere mancato tantissimo al Napoli. Oltre le doti realizzative, il nigeriano riesce a far salire la squadra ed a garantire aggressività”
Trenta punti in meno, però, non sono figli soltanto dell’assenza di Osimhen…
“Quando la stagione va così storta, ci sono tanti colpevoli. C’è un concorso di colpe che parte dalla testa della società ed arriva ai giocatori. La stagione, però, è ancora lunga. Stiamo parlando di un’annata che va conclusa e che va salvata. Il Napoli ha tutte le potenzialità per raggiungere la Champions, fare bella figura in Europa e tornare ad essere una squadra complicata ad affrontare. I difetti ci sono, a cominciare dall’aspetto mentale. È una squadra che, se l’anno scorso viaggiava con entusiasmo e abnegazione, quest’anno ha difettato su quelli che sono i dettagli, nella marcatura, nella fase di non possesso. I calciatori, però, devono compattarsi. Parliamo dei campioni d’Italia ed è necessaria una reazione”
Politano e Lindstrom, tra i più in forma nell’ultimo periodo, non spingevano per entrare in gara?
“Quando un calciatore non parte dal primo minuto non è mai felice, ed ha sempre voglia di entrare il prima possibile. Per quanto riguarda Politano, già prima dell’intervallo era impegnato nel riscaldamento. Mazzarri era abbastanza incerto, ad inizio partita, se iniziare con il tridente. Lindstrom mi sta dando l’impressione di stare entrando nei meccanismi di squadra. Integrarsi non è mai semplice, sia nelle dinamiche di gruppo che di un calcio diverso. Le qualità del danese ci sono e sono sicuro potrà dare tanto al Napoli”
Zielinski è in un momento di forma negativo o le sue prestazioni poco convincenti sono dovute dalle questioni contrattuali?
“Credo sia un professionista a tutto tondo, il ragazzo si è sempre comportato come tale. Quello che sarà il futuro di Zielinski lo sappiamo, ma è uno di quei calciatori che onorerà sempre la maglia quando chiamato in causa. Non ha brillato anche perché veniva da qualche affaticamento. Zielinski, oggi, è un calciatore che può dare tanto al centrocampo del Napoli. Quelle che sono le dinamiche contrattuali possono influire durante la settimana, nel lavoro quotidiano, influendo anche nelle dinamiche di gruppo. Non credo, però, possano influire nei novanta minuti”