Siamo i Campioni d’Italia e stiamo tornando!
Siamo i Campioni d’Italia e stiamo tornando!
Napoli Barcellona è ormai un ricordo per i tifosi e gli estimatori del Napoli, invece un ricordo indelebile per il nuovo tecnico azzurro, Francesco Calzona, e per i suoi calciatori.
Proprio la gara con gli spagnoli rappresenta lo spartiacque tra il Napoli di Garcia e poi di Walter Mazzarri, e il Napoli che torna all’antica, ovvero il Napoli che sa fare quello che sa.
E se così dovesse essere assisteremo alla rimonta della squadra partenopea in vista del campionato, ma ancor più interessante in Champions League, laddove, non solo bisogna proseguire nella manifestazione internazionale, ma si ha anche bisogno di punti per garantirsi la partecipazione al mondiale per club del 2025.
Aurelio De Laurentiis ne sarebbe entusiasta!
Che cosa è successo ieri sera durante la gara contro il Barcellona?
Qualcuno direbbe, e a ragione, che il Napoli non ha tirato in porta, se non con Osimhen nel finale, il cui unico tiro in porta ha prodotto il pareggio tra le due squadre.
E’ vero, ma la squadra ha mostrato di aver appreso appieno la lezione Calzona rimettendosi in riga disciplinatamente e rispettando le direttive con un gioco ordinato tra le linee, con la capacità di palleggio corto, di voglia, qualche volta, di verticalizzare per tentare le finalizzazioni.
Proprio in quest’ultimo caso vi è da sottolineare che qualcosa non ha funzionato nel reparto offensivo fino a quando, mister Calzona, non ha deciso di recidere le inconcludenze, sostituendo il gioellino Kvaratskelia con Lindstrom e ponendo nel mezzo del campo il non ancora pienamente recuperato Traorè al posto dello spento Cajuste.
Mosse tattiche di tutto rispetto, fatte con la volontà di dare una sferzata anche a chi ritiene di avere il posto fisso senza offrire il proprio genio al servizio della squadra.
Ovviamente si sta parlando di Kvicha che, necessariamente, deve tornare ad essere l’uomo in più di questo Napoli.
Dunque, reparti compatti e squadra corta, palleggio per tentare di schiodare lo schieramento avversario e capacità di finalizzare al momento opportuno…tutto semplice!
C’era bisogno di Calzona per rivedere la luce dopo un periodo buio?
Sì, il calcio ha bisogno di uomini con gli attributi che non sono solo i calciatori, ma anche chi deve assumersi la responsabilità di guidarli da fuori del campo.
Per questo, chi scrive, augura un sereno e probo lavoro a mister Francesco Calzona.
Giornalista pubblicista. Speaker presso radio Radio Sud 95, Radio Marte negli anni 70-80. Redattore capo presso casanapoli.net; Redattore presso napolinew360 ed estenews.