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Taccola: Spalletti l’aveva intuito. Poi, non si è stati bravi a ripartire ed a gestire la vittoria

spalletti
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Mirko taccola, allenatore ed ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Inter. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Uno scudetto mai in dubbio quello dei nerazzurri.
“Mi pare di no. Quest’anno, l’Inter ha dimostrato una superiorità netta nei confronti di tutti. Ieri è stato il coronamento di una grandissima stagione, con un successo a cinque giornate dalla fine. È un risultato che, però, deve anche farci riflettere sulla forza del campionato italiano. È stato un percorso netto, con pochissima opposizione da parte delle rivali. Questa pochezza del nostro campionato si riflette anche a livello europeo. Anche se, a parte la Champions, le squadre italiane stanno facendo bene”
Il Napoli, invece, ha abdicato anzitempo dalla lotta scudetto. Cosa è accaduto agli azzurri?
“Il Napoli, purtroppo, credo che, arrivati alla fine dello scorso anno, abbia dato il meglio di sé. Spalletti l’aveva intuito. Poi, non si è stati bravi a ripartire ed a gestire la vittoria. Vincere è sempre complicato, ma continuare a farlo lo è ancora di più. Il Napoli deve crescere da questo punto di vista. Non è stato gestito al meglio il flusso di complimenti e festeggiamenti. È venuta fuori un’annata altamente deludente”
Qual è il tecnico con cui il Napoli può ancor ambire a grandi risultati?
“Secondo me, c’è solo Antonio Conte che può garantire ciò. Deve arrivare un tornado, qualcuno che smuova e ribalti tutto. Credo sia l’unico in grado di poterlo fare. Poi, leggo altri nomi, e sicuramente Thiago Motta è un ottimo tecnico, ad esempio. Non so se in questo momento storico, però, possa andare bene. C’è bisogno di un tecnico che ribalti l’ambiente e Conte, tecnicamente e caratterialmente, penso sia la persona giusta”
Se il Napoli dovesse far risultato contro la Roma, la corsa Champions sarebbe riaperta?
“Il calcio ci riserva sempre grandi sorprese. Il Napoli deve crederci, anche se l’impresa è titanica. Tutte le gare devono essere giocate per vincere e, a fine stagione, si tireranno le somme. Mi rendo conto che il momento sia difficile, ma nelle difficoltà si vedono gli uomini veri. Il gruppo deve compattarsi e trovare le giuste energie”
Come si fa a motivare i calciatori azzurri in vista di queste ultime cinque partite?
“Non è cosa semplice per l’allenatore, anche perché a Napoli, quest’anno, ne sono passati diversi. Tre tecnici, eppure nessuno è riuscito in questo intento. Questa spinta, dunque, deve passare dallo spogliatoio. I calciatori devono guardarsi negli occhi, assumersi le responsabilità e decidere cosa fare. L’annata è stata brutta, si potrebbe rimediare ma, per fare ciò, servirebbe una carica che dovrebbe partire dal gruppo squadra”
Dunque, il Napoli paga anche il rendimento di calciatori demotivati?
“Non credo siano demotivati. Sono ragazzi in difficoltà e, probabilmente, non riescono a gestire queste stesse difficoltà. Gli si è ribaltato il mondo. Lo scorso anno è stata una cavalcata bellissima, priva di problematiche. Quest’anno, si è ribaltato tutto. Gestire una situazione come questa non è facile. Ecco perché, secondo me, il gruppo diventa fondamentale, così come la personalità dei leader, che deve venire fuori. Ci devono essere quei giocatori di personalità che trascinano coloro che hanno maggiori difficoltà dal punto di vista mentale”
De Laurentiis ce la farà a ricostruire una squadra competitiva?
“Credo debba calarsi nel ruolo di presidente, e fare quello. Dovrà affidarsi ad un allenatore importante, come ho detto prima, coadiuvato da un direttore sportivo di spessore. Il Napoli dovrà ricostruire, anche se non tutto è da buttare. Questa squadra, per buona parte, credo vada ricostruita. Un allenatore credibile e un diesse importante sono fondamentali anche per convincere i calciatori ad accettare il progetto”