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Napoli-Roma che peccato tra il Var a intermittenza, l’ansia da rigore e chiamate uno psicologo…anzi, un esorcista – Le pillole del campionato del Napoli

Napoli-Roma

Napoli-Roma è un pari che sa di recriminazione per gli azzurri tra il Var a intermittenza, l’ansia da rigore e lo sfogo di Calzona alla vigilia che punta il dito verso la mancanza di voglia della squadra.

Sotto il sole cocente di una calda domenica di fine aprile al Maradona, Napoli-Roma è stata una gara ricca di capovolgimenti di fronte, con numerose occasioni create dagli azzurri sin dal primo tempo conquistando però solo un pareggio peraltro subìto nei minuti finali. Le recriminazioni lasciano però spazio all’ennesima settimana difficile all’ombra del Vesuvio, tra il ritiro anticipato a Caserta, lo sfogo di Calzona alla vigilia e le conferme di un gruppo in estrema difficoltà psicologica. Tutti i dettagli più irriverenti del match e non solo come sempre nelle Pillole del Campionato del Napoli!

Psicologo…o esorcista

Il weekend di avvicinamento a Napoli-Roma inizia già alla grande: squadra in ritiro a Caserta e una conferenza stampa anticipata, quella di Calzona, che lascia poco spazio all’immaginazione. Squadra che sta vivendo un momento di patia mentale, non c’è stimolo ad aiutare il compagno e non c’è voglia di segnare né attenzione a non prendere gol (LA CONFERENZA). “Le tue parole fanno male” canterebbe Cesare Cremonini, così come i tifosi che assistono, senza poter far nulla, alla deriva di una stagione che deve solo finire per permettere una ricostruzione totale e una giusta rinascita. Sì, forse la squadra avrebbe davvero bisogno di uno psicologo per ritrovare se stessa e lasciar andar via ogni timore…o persino di un esorcista, data la bipolarità palesata.

Una splendida giornata

Nonostante una vigilia alquanto movimentata, il sole è alto e caldo sullo stadio Maradona che millanta prima lo sciopero del tifo e, a parte di una frangia di tifosi, persino la volontà di disertare la partita. Ok, il sold out non c’è ma gli spalti sono ugualmente gremiti, con 15′ di silenzio da parte delle curve prima della consueta contestazione a squadra e società. La stessa si fa ancora più aspra quando, in una gara che sembrava avviarsi verso un pareggio che sicuramente comodo al Napoli non fa, un fulmine a ciel sereno scuote il pomeriggio: è Juan Jesus che concede il penalty ai giallorossi, mettendo il match in salita. Per fortuna ci pensa Olivera e la deviazione di Kristensen a rimetterla in pari (LE PAGELLE). 

Accendente il Var

Quando al Napoli succede, seppur raramente, qualcosa di positivo, l’ansia si ripresenta sempre a mille. Minuto 81 e l’arbitro Sozza era assorto nei suoi pensieri, meditando se dopo la partita era meglio mangiare una pizza o fare un aperitivo in riva al mare. Ma proprio in quel momento booom, Kvara falciato e ora che si fa? Chi ha visto qualcosa o qualcuno alzi la mano…nessuno? Vabbè, andiamo avanti. Eppure c’era tutto il Maradona che aveva visto nettamente non uno bensì due falli clamorosi. Per fortuna il Var decide di riprendersi e dopo altre consultazioni, immagini viste e riviste, Sozza decide che prima di pizza e aperitivo c’è un calcio di rigore da assegnare. Finalmente.

E mmò chi lo tira?

Parlavamo poco fa dell’ansia. La stessa di quando si assegna un calcio di rigore. Dopo un secondo di celebrazioni per il lieto evento, ci si guarda senza emozioni, quasi bianchi in volto con un’unica domanda assordante che riecheggia: e mmò, chi lo tira? La risposta è stata perentoria: “Osimhen sta chiedendo se può o deve tirarlo lui”. Ma forse dovrebbe chiederlo in primis a se stesso dati i precedenti. Proprio il 9 azzurro va sul dischetto: con gli occhi semichiusi e San Gennaro invocato per fare il miracolo, si aspetta il momento decisivo. Tre, due, uno, Svilar spiazzato. E non è da tutti, considerato il bel 7 in pagella conquistato ieri dal portiere giallorosso, da vero polipo prenditutto predestinato.

Un silenzio assordante

Il mai una gioia regna sovrano e sempre sotto il ritmo di: prendi una gioia e posala perché non è la tua. Se Osimhen sigla il rigore all’84’, Tammy Abraham neo entrato beffa Meret all’88’, cambiando pesi e gerarchie della zona Napoli all’ultimo respiro. Complice è il cambio di Ostigard commissionato da Calzona qualche secondo prima del calcio d’angolo perché si sa che prima dei calci piazzati a favore degli avversari non si tocca mai niente. Il verdetto resta quindi ingiusto per i partenopei, così come confermato anche da De Rossi nel finale (LE PAROLE): un punto a testa per la Roma che continua la sua corsa per l’Europa che conta e anche per il Napoli, ormai smarrito persino negli obiettivi, accompagnato dal silenzio assordante di un Maradona orfano della squadra che solo 1 anno fa ha incantato il calcio mondiale. Intanto alla prossima con le Pillole del Campionato del Napoli!

Alessia Bartiromo
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