Spalletti: ho scelto la tristezza lasciando Napoli
Spalletti: ho scelto la tristezza lasciando Napoli
Il Corriere dello Sport riporta una lunga e toccante intervista del ct della Nazionale italiana ed ex tecnico del Napoli scudettato Luciano Spalletti.
Nell’intervista il tecnico rivela il suo stato d’animo alla fine del rapporto con la società partenopea ed ha toccato altri argomenti.
Ecco un estratto delle sue parole:
« I miei collaboratori mi dissero di andar via dopo il primo anno, ma io ho sempre deciso per me stesso, Aurelio De Laurentiis ha una grande dote comunicativa.
lo la tristezza l’ho scelta e abbracciata lasciando Napoli dopo quella cosa là.
Sarebbe stato più facile e naturale andare avanti, lavorare con un gruppo che avevamo portato al top, godersi la felicità del momento, quella fatta provare alla gente di Napoli.
Ho scelto la tristezza. Vedi…In fondo a me è riuscito spesso di centrare l’obiettivo e quando lo centro vorrei tanto dare le spalle al mio divano, lasciarmi cadere all’indietro e fermarmi a guardare l’infinito, assaporando la felicità di chi ho reso felice.
Io sono fortunato perché ho sempre ottenuto quello che meritavo. Poi, certo, c’è anche chi ha culo. Talvolta il risultato dipende dalle capacità non solo tecniche di un calciatore, dal singolo episodio. A Napoli ci siamo sempre presi quello che avevamo costruito e meritato.
Ma esiste il culo con la kappa. Domenica scorsa il Napoli avrebbe meritato di vincere e non ha vinto. Sono sfumature che ti fanno ripensare al comportamento tenuto.
Io non so allenare il cinismo. Allenare per me significa voler bene al calciatore, saperlo difendere, aggiungergli qualcosa. Esiste il calciatore timido che non riesce a esprimere totalmente il proprio potenziale e allora intervengo con il lavoro. Al Napoli ne avevo un paio. Ma adesso appoggia la penna.
Con l’esercizio cerco di portare il timido nella condizione ideale per alzare il livello del rendimento. Non riesco a fare niente in superficie. Il primo anno a Napoli vivevo in albergo, magnifico, mi portavano la colazione in camera. Poi ho piazzato il lettino nell’ufficio. Per non perdere un solo secondo, anche il più piccolo particolare, mi risparmiavo la mezz’ora di auto da Napoli a Castel Volturno.
Per Euro2024 convoco Baggio, Totti, Antognoni e Del Piero. Ne ho già parlato con Gravina. Con questi fenomeni a bordo campo i ragazzi si caricherebbero, cercando di andare oltre i propri limiti…Presto partirà l’invito ufficiale della Federazione. Se vuoi posso parlarti anche di un 10 tra i pali e non solo”