Comotto: Napoli e Fiorentina? Le motivazioni vertono più verso la Fiorentina…
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gianluca Comotto, direttore sportivo ed ex calciatore, tra le altre, di Torino e Fiorentina. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Nella conferenza di ieri, De Laurentiis ha fatto capire che l’acquisto di Ngonge è stata una sua volontà. Come si fa a lavorare in un club nonostante le influenze di un presidente anche nell’individuazione dei talenti?
“E’ una domanda delicata. Diciamo che, in generale, il calcio è cambiato. Una volta i presidenti erano dei mecenati che lasciavano fare. Adesso, invece, si è passato all’estremo opposto, con i presidenti che pensano di poter far tutto loro. Eppure, non mi sembra che abbiano ottenuto dei grandi risultati. Come sempre, la verità sta nel mezzo. È giusto che il presidente abbia l’ultima parola ma, per la gestione di uno spogliatoio, credo sia essenziale la figura di un direttore sportivo. Il mercato è una piccola percentuale di una gestione ben più ampia”
Che gara sarà tra Napoli e Fiorentina?
“Le motivazioni vertono più verso la Fiorentina. Le motivazioni sono un po’ tutto nel calcio, ma non credo che gli azzurri possano permettersi di collezionare figure non bellissime. Il Napoli proverà a giocarsi la partita contro una Fiorentina che potrebbe avere la testa alla finale di Conference”
Crede che la Fiorentina possa essere distratta dalla preparazione della finale di Conference?
“L’Olympiakos sta facendo un grande lavoro, come testimonia il successo in Youth League. Per la Fiorentina, però, lasciarsi scappare l’ennesima opportunità sarebbe un peccato. La testa sarà rivolta alla finale, ma queste gare si preparano con i successi delle partite che le precedono”
Il Napoli sarà in grado di affrontare questa sfida?
“Parlavo di motivazioni non elevate. Per un Napoli abituato a disputare la Champions, la Conference è un piatto che piange. È una competizione nettamente inferiore ed è veramente poco per una squadra come il Napoli”
Crede che il Napoli abbia già individuato il tecnico del futuro?
“Penso che il domino delle panchine non sia stato ancora completato. Sono sicuro che siano stati fatti diversi colloqui. I candidati alla panchina azzurra sono tutti diversi tra loro, sia tecnicamente che caratterialmente. Bisogna trovare un allenatore che riesca a dialogare con De Laurentiis, cosa non facilissima. È dura pensare ad un tecnico padre padrone nel Napoli di oggi”
Pioli è più adatto ad una piazza come Napoli?
“Per le caratteristiche e dinamiche decisionali di cui parlavamo prima, Pioli potrebbe essere il tecnico più giusto. Se chiedete ad un tifoso del Napoli, però, sceglierebbe sempre Conte. Napoli è una piazza troppo importante per andarvi contro. Antonio sarebbe una scelta affascinante, ma anche un tecnico a cui va dato campo libero su tutto. Soltanto così può rendere al massimo”
Antonio Conte può anche garantire l’appeal per puntare ad un calciatore come Buongiorno?
“Assolutamente sì. I calciatori, e i propri procuratori, fanno una valutazione anche dell’allenatore. È importante che un tecnico sappia sfruttare al meglio le caratteristiche di un giocatore. Buongiorno dà il meglio di sé in una difesa a tre”
Il Napoli può puntare anche a calciatori come Spileers e Hancko?
“Buongiorno, al di là del fatto di essere un cuore granata, ha una valutazione che spaventa. Hancko, invece, è un giocatore che conosco molto bene. La Fiorentina l’ha lasciato andare in modo troppo precoce. Si vedeva fosse un giocatore intelligente. È un difensore moderno, che sa impostare ed è adatto ad un sistema a quattro”
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