Buongiorno dice no alla Juventus
Buongiorno dice no alla Juventus
Si va verso la chiusura dell’affare tra il Napoli ed il Torino e che porterà Alessandro Buongiorno alla corte di Antonio Conte.
A cena con il suo agente a Milano il giocatore ha deciso per il sì alla proposta partenopea.
Lo scrive oggi il Corriere dello Sport raccontando che l’Inter s’era fatta avanti sondando la disponibilità del calciatore attraverso il procuratore, ma Buongiorno si era già impegnato con Conte ed il Napoli:
“Si era impegnato in una trattativa che durava da settimane e che non ha voluto rovinare per un semplice sondaggio dei campioni d’Italia in carica, che avrebbero comunque impiegato più tempo per intavolare la trattativa sia con il Torino che con il giocatore.
Buongiorno ha detto “Sì, andiamo avanti e chiudiamo!” ad un club che lo stava cercando dalla fine della scorsa stagione.
Un club che gli ha offerto uno stipendio nettamente superiore a quello che percepisce al Torino (2,5 milioni contro 800mila euro) e che a Cairo è pronto a versare 35 milioni più 5 di eventuali bonus, cifra che lo farà diventare uno degli acquisti più cari della storia del Napoli”.
Conferme anche da Tuttosport
Oggi anche Tuttosport fornisce altri dettagli sulla trattativa che è destinata a portare Buongiorno al Napoli già all’inizio della prossima settimana.
Antonio Conte lo ha fortemente voluto.
In questi giorni ci sono stati dei contatti telefonici tra i due che si sono rivelati decisivi per il buon esito della trattativa.
Infatti il quotidiano scrive :
Se non fosse arrivato a Napoli un allenatore così esperto e carismatico, espressione vivente di una tensione spasmodica per la vittoria con alle spalle un palmarés ricco di successi, dubitiamo fortemente che il gioiello del Torino avrebbe già preso una decisione tanto importante per la sua vita”.
Tra le due società c’era già l’accordo per 35 milioni più 5 di bonus.
Anche la Juventus ci ha provato contattando direttamente Buongiorno ma il giocatore, cuore granata, ha glissato:
“Sono del Toro, non posso proprio, non so più come ripetervelo…”.