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Il Napoli di Conte, Perinetti: “Vi racconto un retroscena sul tecnico del Napoli”

Il Napoli di Conte

Il Napoli di Conte, Perinetti: “Vi racconto un retroscena sul tecnico del Napoli”

Giorgio Perinetti, attualmente direttore tecnico dell’Avellino, ha recentemente condiviso alcune riflessioni e

aneddoti sul suo passato lavorativo con Antonio Conte, durante un’intervista a Radio Goal, in diretta su Kiss Kiss Napoli.

Perinetti ha iniziato l’intervista ricordando l’esperienza condivisa con Conte al Bari: “Ho condiviso una stagione con Conte a Bari, so quanto e come lavora, però poi parlerà il campo”.

Porta la cultura del lavoro, di un lavoro mirato e sensato. Secondo Perinetti, il metodo di Conte non è semplicemente quello di far correre i giocatori senza una strategia precisa: “Il lavoro viene individualizzato in base alle caratteristiche dei calciatori, c’è un lavoro dietro, non è che Conte li fa correre tanto per correre.”

Uno degli aspetti più apprezzati da Perinetti del metodo Conte è l’attenzione ai dettagli e la capacità di personalizzare gli allenamenti in base alle esigenze e alle caratteristiche dei singoli giocatori.

Questo approccio, secondo Perinetti, può inizialmente disorientare i giocatori a causa dei carichi di lavoro pesanti.

Tuttavia, con il tempo, i benefici diventano evidenti e i giocatori finiscono per seguire il loro tecnico con fiducia e dedizione.

Perinetti ha poi elogiato la scelta del Napoli di ingaggiare Conte, definendola una mossa lungimirante da parte del presidente De Laurentiis:

“Il Napoli ha preso l’allenatore che doveva prendere, De Laurentiis è stato lungimirante, ha preso il meglio che c’era in circolazione”. Conte non è solo un allenatore appassionato, ma ha un’ossessione per il far bene, una qualità che Perinetti ritiene fondamentale per raggiungere il successo.

Un interessante retroscena svelato da Perinetti riguarda il periodo in cui Conte lasciò la Juventus per assumere la guida della nazionale

italiana. In quel frangente, anche il Milan di Berlusconi mostrò un forte interesse per l’allenatore pugliese. “Quando lasciò la Juve per

andare in nazionale, il Milan di Berlusconi lo voleva e c’ero anche io in questa situazione. Poi il Milan fece altre scelte, ma il Milan di

Berlusconi voleva fortemente Conte, ma la Juventus si mise di mezzo”.

Questo aneddoto sottolinea quanto Conte fosse già all’epoca un tecnico molto ricercato, con la capacità di attirare l’attenzione di grandi club.

In conclusione, le parole di Perinetti mettono in luce non solo la professionalità e la dedizione di Conte, ma anche la sua capacità di influenzare positivamente i giocatori e di essere una scelta strategica per qualsiasi club ambizioso.

La decisione del Napoli di puntare su Conte sembra essere, alla luce di queste considerazioni, una mossa vincente, destinata a portare grandi soddisfazioni ai tifosi partenopei