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Juventus-Napoli, Conte in conferenza: “Un esame importante tra ambizioni ed emozioni, con il ricordo di Schillaci”

Ph CasaNapoli

Il tecnico del Napoli Antonio Conte in conferenza stampa a Castel Volturno che si prepara alla trasferta contro la Juventus.

Antonio Conte in conferenza incontra la stampa a Castel Volturno alle 14 per presentare il big match di sabato pomeriggio contro la Juventus. Pungolato da numerosi temi anche emozionali, ha analizzato la gara e il percorso azzurro tra nuovi acquisti, mercato, campionato e vecchi ricordi.

Antonio Conte su Schillaci

“Prima di iniziare la conferenza volevo dedicare un pensiero a TotĆ² Schillaci. A soli 59 anni ci viene a mancare una persona che per noi del Sud ancora di piĆ¹ ĆØ stato davvero un emblema, un calciatore che ce l’ha fatta. Ho avuto il piacere e la fortuna di giocare con lui appena arrivato nel ’91 alla Juventus e volevo porgere un grande abbraccio anche alla famiglia”.

Su Juventus-Napoli. “Come ho detto anche precedentemente prima della partita contro il Cagliari, credo che per un po’ tutte le squadre sia presto per i bilanci, il mercato ĆØ terminato tardi e c’ĆØ ancora una fase di assestamento. Molti calciatori sono arrivati negli ultimi giorni, si sta lavorando sodo per trovare quanto prima la giusta quadra. A me piace dire che ci ha tempo non aspetti tempo, ogni partita vale tre punti e stiamo cercando tutti di dare il massimo, fare buone prestazioni e raccogliere giĆ  ottimi punteggi che smuovono la classifica, dando una buona continuitĆ  di risultati. Non vogliamo fermarci a pensare sull’ultima partita ma ogni match per noi sarĆ  un test per confermare che siamo sulla retta via”.

Un esame importante. “Non ci tiriamo indietro. Ogni gara per noi sarĆ  un esame, cosƬ come le partite che ci sono state. Anche Cagliari ĆØ stato un test importante, a livello ambientale ĆØ stato difficile affrontare quel campo ostico, altre volte sarĆ  un test tattico”.

Campionati a confronto. “Ci auguriamo che sabato possa essere una sfida tra squadre con obiettivi importanti. Si parte da livelli diversi perchĆ© abbiamo tanto da riscattare dello scorso anno ma c’ĆØ per entrambe tanta voglia di rivalsa. Non credo che la Juventus sia stata felice di essere arrivata terza a distanza siderale dall’Inter e per noi ancor di piĆ¹, dato il posizionamento che ci ha escluso dalle Coppe. Ci auguriamo che alla gara di ritorno, a campionato inoltrato, ci saranno degli obiettivi precisi”.

Le emozioni di Antonio Conte. “Inevitabile che sia un match diverso dagli altri, per ben 13 anni trascorsi alla Juve da calciatore, da capitano, dove abbiamo vinto praticamente tutto. Poi ancora tre anni da allenatore, in un momento difficile per i bianconeri aprendo un ciclo storico con nove anni consecutivi di scudetto. Faccio parte della storia della Juventus: da calciatore ĆØ piĆ¹ semplice scegliere la propria squadra, diventarne una bandiera come qui Bruscolotti, Maldini o Baresi al Milan, Totti alla Roma. Da allenatore non si puĆ² proseguire quel cammino e bisogna darsi nuovi traguardi. Ogni piazza dove sono stato l’ho sposata, l’ho onorata, ne ho difeso i colori, le ideologie. Oggi ho il piacere immenso di allenare una squadra come il Napoli, ancor piĆ¹ da uomo del Sud. Ci sarĆ  grande emozione a tornare in quello stadio del quale ho visto l’inaugurazione da allenatore, finalmente con i tifosi perchĆ© l’ultima volta c’era il covid ma la storia non la puĆ² cancellare nessuno”.

Conte in conferenza si sofferma sugli aspetti tattici del suo gruppo ma anche su quello emozionali del big match di sabato contro la Juventus

VersatilitĆ . “Come dico sempre, a me piace che il Napoli vesta un bell’abito ma bisogna essere pronti anche a sporcarselo. Senza cattiveria agonistica, attenzione, motivazioni non si va da nessuna parte e questo secondo me ĆØ il connubio vincente per le squadre che vogliono arrivare lontano. Faccio l’esempio anche dell’Inter che ĆØ andata in casa del Manchester: per alcuni frangenti ha giocato davvero bene, in altri si ĆØ difesa vestendo cosƬ due abiti diversi ma complementari. L’anno scorso c’era un forte disequilibrio tra attacco e difesa e questo ĆØ un aspetto importante sul quale stiamo lavorando”.

Condizione atletica. “Dall’anno scorso sono cambiate tante cose, in primis un mercato piĆ¹ mirato. La condizione atletica ĆØ importante: per me un calciatore completo deve essereĀ forte, veloce e resistente insieme alla qualitĆ  che ovviamente ci deve essere. Sono arrivati tanti calciatori nuovi e ci stiamo lavorando insieme a un gruppo confermato, iniziando insieme un nuovo progetto importante”.

La settimana tipo. “C’ĆØ un vantaggio e uno svantaggio. Da un punto di vista lavorativo, in particolar modo per me al primo anno, puoi lavorare meglio e di piĆ¹ con la rosa al completo. Quando arrivi in un nuovo club hai bisogno di tempo per conoscere al meglio tutti e giocando una partita a settimana ci si organizza meglio. Lo svantaggio perĆ² che la rosa che fai ĆØ meno competitiva per quella creata su due competizioni, hai 16-18 calciatori di primissimo livello rispetto ad altre squadre che ne hanno 25”.

Thiago Motta alla Juve. “L’ereditĆ  che raccoglie ĆØ molto pesante, dopo Allegri che ha scritto molte pagine di storia bianconera negli ultimi anni. Allenare la Juventus non ĆØ mai scontato o banale. Lo conosco bene, ĆØ stato un mio calciatore nella rosa scelta agli Europei, la cosa mi compiace e mi rattrista un po’ perchĆ© inizio a sentirmi vecchio (ride ndr), a Bologna ha fatto molto bene. Gli auguro il meglio ma non nelle partite contro il Napoli, ovviamente!”.

Lo stato dei nuovi acquisti. “PiĆ¹ tempo passa e piĆ¹ entrano all’interno della nostra idea, abbiamo lavorato bene con chi ĆØ rimasto a Castel Volturno durante la sosta per le nazionali come Neres. Sono calciatori forti, sempre a disposizione e ci saranno molto molto utili”.

Fase difensiva da limare. “Tutti vorremmo sempre la partita perfetta, con totale dominio della palla, tre o quattro gol e non concedere mai un’occasione. Ma non ĆØ cosƬ, il campionato italiano ĆØ molto tattico e competitivo, si studiano bene gli avversari e i calciatori sono forti. Fa parte del gioco avere avversari che tirano spesso in porta ma metterei la firma sul subire un gol nelle prossime tre partite”.

I falli su Kvara. “I top player andrebbero sempre tutelati diversamente. Odio il gioco violento, non ĆØ da uomo: non mi sono mai permesso da calciatore dii fare un’entrata killer o troppo decisa, o da allenatore dire di dare subito un calcio per impaurire un calciatore. E’ successo a Kvara che ha subito a Cagliari dopo 30” un fallo intimidatorio e in questo devono essere bravi anche gli arbitri ad esporre subito il cartellino che ha la stessa validitĆ  al 1′, dopo 30 o 70. Non credo volesse far male a Kvara, non lo penso e non lo voglio pensare ma il giallo c’era e bisogna sanzionare per proteggere il gioco del calcio e questi grandi calciatori”.

Un aneddoto su Schillaci. “Appena arrivato alla Juventus lo vedevo come un idolo, subito si ĆØ messo a disposizione con noi novellini ed ĆØ sempre stato un punto di riferimento per me e per tanti altri proprio nel mondo del calcio”.

I nuovi arrivi e spirito di gruppo. “Si costruisce con il tempo, con le cadute e i sorrisi dopo una vittoria. Ci siamo riusciti parlando in maniera schietta e sincera dopo il tonfo di Verona e utilizzo con loro sempre una comunicazione schiette e sincera. Per me ĆØ sempre meglio meglio una brutta veritĆ  che una bella bugia, bisogna sempre guardarsi negli occhi ma c’ĆØ rispetto e stima per costruire qualcosa”.

Dall’inviata a Castel Volturno Alessia Bartiromo
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