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Calcio e piattaforme OTT: quale impatto ha lo streaming sull’ambiente?

Il calcio abbraccia le piattaforme OTT: quale impatto ha lo streaming sull’ambiente? 

Il mondo del calcio quest’anno ha proposto tantissime novità. Basti pensare all’arrivo delle monete virtuali NFT, ma anche al consolidamento dello streaming. Quando arrivò DAZN, lo streaming applicato al calcio sembrava quasi follia, anche per via di tutti i problemi tecnici riscontrati dalla piattaforma. Oggi è semplicemente fondamentale, dato che per la prima volta nella storia la quasi totale esclusiva dei match della Serie A passa dai canali della rete Internet. Si tratta però di un cambiamento che ha un impatto anche in termini di sostenibilità, ed è un fattore che approfondiremo proprio oggi.

La transizione del pallone dal PPV alle piattaforme OTT

Non sembrava possibile, ma alla fine e nel giro di pochi anni è accaduto: il pallone ha fatto le valigie e si è trasferito dai lidi della pay per view alle spiagge del digitale e dello streaming. DAZN è infatti riuscita nell’impresa di strappare i diritti a Sky per la trasmissione in esclusiva di tutte le partite della Serie A, di fatto costringendo gli appassionati a cambiare totalmente sponda. Ci sono ovviamente i numeri che forniscono una panoramica attendibile e concreta di questa transizione.

Secondo le ultime indagini di settore, DAZN può contare su un numero di utenti abbonati intorno ai 2 milioni. Questo, nonostante alcuni problemi riscontrati finora durante la stagione, è il risultato dell’offerta monstre presentata per acquisire i diritti delle partite, intorno agli 840 milioni di euro annui. Per non parlare poi degli investimenti a livello pubblicitario, che hanno reso DAZN una delle piattaforme OTT più famose e gettonate al mondo, al punto che si parla di una possibile acquisizione da parte di Amazon. Ma la rivoluzione dello streaming, che mette sotto lo stesso tetto anche film, documentari e serie TV, quanto costa a livello ambientale?

Streaming e sostenibilità: qual è l’impatto sull’ambiente?

Lo streaming, come qualsiasi altra operazione in grado di coinvolgere Internet, consuma energia e dunque pesa sull’ambiente. Stando ad alcune misurazioni, 60 minuti di streaming sarebbero in grado di consumare più di 2 frigoriferi messi insieme. Questo per via del fatto che i server richiedono molta energia elettrica per restare online e per offrire delle performance tali da sostenere una mole di traffico così intensa.

Ci sono comunque dei modi per diventare più sostenibili in casa, per poter compensare questi consumi che impatteranno sullambiente. È, ad esempio, possibile scegliere un fornitore di energia che propone delle offerte sulla luce per la casa 100% green, quindi derivanti da fonti rinnovabili. Naturalmente la lista dei tips da seguire è molto lunga, e include anche la necessaria attenzione allilluminazione, ricordandosi di spegnere le luci quando non servono e quando si esce di casa. Per quel che riguarda gli elettrodomestici, è bene scegliere apparecchi con una classe energetica rispettosa dell’ambiente, e utilizzarli nel modo corretto, soprattutto se si parla dei frigo, delle lavatrici e delle lavastoviglie, che consumano molta energia.