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Bruscolotti: Il presidente, da buon uomo di cinema, ha lasciato intendere in modo abbastanza esplicito il fatto che voglia essere l’attore principale di questo Napoli

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Beppe Bruscolotti, ex capitano del Napoli
Che emozione è stata questo tricolore dopo trentatré anni?
“Le emozioni sono forti, e con il passare degli anni ancor più. Si rinnovano dei ricordi bellissimi e, dopo tanti anni, vedere questa gioia delle ultime settimane dimostra tutto l’amore della città per la sua squadra. Il successo della squadra vanta un significato di primaria importanza per Napoli”
Modello di stadio enunciato da De Laurentiis che si rifà agli esempi dei campionati esteri?
“Le strutture sportive, all’estero, sono multifunzionali, con ristoranti, palestre e molto altro. Il ragionamento del presidente rispecchia la volontà di adeguarsi ad un modello europeo”
Quale potrebbe essere il profilo ideale per il dopo Spalletti?
“Bisognerà vederlo nel tempo. Si è detto tanto sulla continuità tecnica, su quanto un allenatore, come Enrique, possa vantare somiglianze con Spalletti. Molto dipenderà da diversi fattori, dalla necessità di instaurare nuovi rapporti con il gruppo e di conoscersi in fretta. Nel calcio c’è chi va e chi viene, e nonostante il dispiacere per un addio non certo indolore, non si può fare altro che accettare quanto accaduto. D’altronde, andrebbero analizzate tante cose, le motivazioni ed i rapporti tra società e tecnico”
Poteva fare qualcosa in più De Laurentiis per trattenere il mister?
“Io concordo con il presidente. Essere a Napoli esige convinzione. Dovrebbe essere un privilegio. Napoli è divenuta una piazza, ed una città, in cui sono in tanti a voler arrivare. È una squadra che, ormai da anni, lotta ed ambisce per obiettivi importanti”
Quanto è stato importante il pubblico nella cavalcata degli azzurri?
“Il pubblico di Napoli è sempre stato presente. I tifosi hanno sempre accompagnato la squadra, è un qualcosa di bello che sta a rappresentare un attaccamento profondo tra la città e la sua squadra”
La sua idea di De Laurentiis è quella di un visionario o di un ‘uomo solo al comando’?
“Il presidente, da buon uomo di cinema, ha lasciato intendere in modo abbastanza esplicito il fatto che voglia essere l’attore principale di questo Napoli. È sempre Aurelio, in questi diciotto anni di reggenza, ad aver avuto il timone in mano, riuscendo a raccogliere i meriti di una gestione sempre ottimale, coronato dal successo che il campo ha decretato negli ultimi anni”