Ametrano: Ci saranno momenti difficili in cui sarà necessaria la compattezza…
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Raffaele Ametrano, allenatore ed ex calciatore di Napoli e Juventus
Commenti sul gesto di Ranieri sotto la curva ospite del San Nicola?
“Ranieri, oltre ad essere un grande allenatore, è risaputo essere un grandissimo uomo. L’ennesima dimostrazione è stato l’episodio di Bari. Nei festeggiamenti concitati della promozione è riuscito a trovare il tempo per un grande gesto di fair play. Ha dato una dimostrazione importante soprattutto ai più giovani. Una dimostrazione su quanto sia importante supportare i propri colori piuttosto che infierire sugli avversari”
Lo spirito dello sport che andrebbe insegnato sin dalle scuole calcio?
“Sarebbe fondamentale insegnare prima una cultura sportiva, il resto verrebbe con il percorso. Purtroppo, in Italia abbiamo una mentalità sbagliato sin dalle scuole calcio. Tutti inseguono il risultato, e mi è capitato di assistere a tornei giovanili in cui gli allenatori litigano. Andrebbe insegnata con primaria necessità la mentalità in un paese in cui a mancare è la cultura sportiva”
Mourinho che, invece, non ha aiutato a migliorare la cultura sportiva italiana?
“E’ un allenatore molto particolare. Riesce a compattare tutto l’ambiente, dallo staff ai tifosi, ed a far sì che esso possa supportarlo a costo di mettersi contro tutto e tutti. È molto amato all’interno, e forse è una sua strategia che può rafforzare l’ambiente. Una strategia che, però, lascia a desiderare per quanto attiene tutto quanto in cui, invece, Ranieri dimostra ancora oggi di essere un signore. È qualcosa a cui, forse, Mourinho non è interessato”
Maresca – assistente di Guardiola – ritiene sia in grado di guidare una squadra come il Napoli?
“Difficile dirlo. Quest’anno abbiamo visto come Palladino, promosso in prima squadra, sia riuscito a far benissimo. Maresca potrebbe fare buone cose se gli venisse garantita fiducia e tempo, soprattutto in quelli che potrebbero essere i momenti di maggiore crisi. Il Napoli, infatti, non vincerà ogni anno con venti punti di distanza. CI saranno momenti difficili in cui sarà necessaria la compattezza. Nel calcio conta molto anche la capacità di gestire i momenti difficili ed i calciatori, e questa è una dote che soltanto l’esperienza può fornire”
Per la panchina azzurra ritiene sia preferibile un tecnico italiano o straniero?
“Punterei sempre sui tecnici italiani. I nostri allenatori sono mediamente più bravi. Inoltre, un tecnico italiano potrebbe vantare dalla sua anche la conoscenza della piazza. Un allenatore straniero potrebbe portare con sé le sue idee, ma non giovare di un bagaglio di conoscenze ulteriormente essenziali”
L’incertezza su direttore ed allenatore può spingere qualche big azzurro a chiedere la cessione?
“Oggi i calciatori sono in vacanza e credo abbiano staccato un po’ la spina. Chiaramente, se il club non riuscirà a garantire competitività allora qualche giocatore potrà cominciare a guardarsi intorno. Tuttavia, il Napoli è una squadra già molto forte, e che ha bisogno soltanto di qualche ritocco. D’altronde, la società ha già dimostrato di saper eccellere nella programmazione”
Cosa non dovrà sbagliare il club nella scelta del prossimo allenatore?
“Non avere fretta, e comprendere quale dovrà essere il profilo giusto per una piazza particolare e passionale come Napoli. È un pubblico che ti spinge oltre ogni limite, ma che mette anche molte pressioni. Sarà fondamentale non sbagliare il nome del prossimo allenatore”
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