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Schwoch: Mi è piaciuto molto il riferimento sul Vesuvio, il simbolo per eccellenza della città

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Stefan Schwoch, ex calciatore del Napoli
Ha avuto modo di vedere le immagini della nuova divisa degli azzurri?
“Devo dire che sono veramente due belle maglie. Poi, vedere il tricolore sull’azzurro risalta meglio che su altre divise. Mi è piaciuto molto il riferimento sul Vesuvio, il simbolo per eccellenza della città. Insulti? Quegli insulti là non li commento neanche più… Sarebbe come dare importanza a qualche deficiente. Scusate il termine, ma è giusto per dargli l’importanza che hanno”
Il patron ha detto che si tratta di una maglia che starà benissimo su Osimhen e che, a meno di offerte irrinunciabili, il nigeriano può rimanere in azzurro. Cosa ne pensa?
“E’ un calciatore determinante non solo sotto il piano delle realizzazioni, ma anche della guida dei compagni. Serviranno proposte davvero indecenti. Per 130-140 potrebbe cambiare casacca e sarebbe una grande perdita. Trovare un sostituto sarebbe dunque difficile ma il club ci ha abituati a grandi operazioni, e non bisogna fare altro che fidarsi della dirigenza”
Il presidente ha anche detto che, per sostituire quelli che andranno via, non sarà necessario fossilizzarsi sulle stesse caratteristiche: è d’accordo con questa strategia?
“Bisogna vedere di che caratteristiche ha bisogno il Napoli. Se il club vorrà cercare un attaccante simile ad Osimhen non sarà certamente semplice. Trovare un attaccante che possa attaccare la profondità già vorrebbe dire avvicinarsi al nigeriano, ma cercarne uno che possa abbinare anche le doti realizzative, e nel gioco aereo, sarebbe complicato. Parliamo di attaccanti del livello di Lewandoski. D’altronde, la prossima è la stagione della conferma di Victor ai grandi livelli, qualsiasi sarà il campionato da disputare. È l’anno sempre più difficile per un attaccante e, dovesse riuscire a confermarsi, diverrebbe un giocatore davvero importante…”
De Laurentiis ha anche bacchettato un po’ gli agenti, affermando che si guarda troppo spesso ai soldi piuttosto che alle carriere degli assistiti.
“Non direi. La scelta definitiva spetta sempre al calciatore. L’agente propone, ma è il giocatore che decide quale debba essere la destinazione. Il lavoro degli agenti, naturalmente, è quello di garantire il massimo possibile dal punto di vista economico. Anche loro, in tal modo, possono guadagnarci”
Dopo quattro stagioni, come reputa l’esperienza di Lozano al Napoli?
“È stata positiva. Non dimentichiamo i trofei vinti, e soprattutto lo Scudetto. Quando è arrivato si pensava che potesse essere un campione. Il messicano, invece, non ha dimostrato di esserlo e di saper spostare gli equilibri. È un buon giocatore che ha garantito il suo contributo insieme ad altri calciatori, alcuni ben più decisivi. Avrebbe potuto fare sicuramente di più”