Pondrelli a Radio Crc: “Non c’è da allarmarsi per questo Napoli sotto l’aspetto atletico”
A Radio Crc nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Giuseppe Pondrelli, ex preparatore atletico del Napoli
“E’ difficile parlare della preparazione di una squadra a guardarla da fuori. La sconfitta di ieri non mi fa allarmare perché le prime partite sono sempre, dal punto di vista prestativo, abbastanza altalenanti. Questo non vuol dire che non si possano vincere, ma di solito ci vogliono 5 o 6 partite per avere un rendimento più costante dal punto di vista atletico.
Il Napoli contro la Lazio ha fatto un’ottima partita fino ad un certo punto. E’ stato superiore alla Lazio, ma a volte le partite vengono determinate da episodi che ti fanno cambiare, reagire e preoccupare dal punto di vista mentale. Appena la Lazio ha segnato, ha creato scompensi negli azzurri e nel secondo tempo il Napoli attaccava e la Lazio sfruttava gli spazi che lasciavano gli azzurri. Il Napoli è una squadra forte e ieri ha giocato contro una squadra forte per cui una sconfitta ci può stare.
Per dare giudizi, bisogna aspettare ancora un pò. Dal rientro alla prossima sosta ci saranno una serie di partite e anche questo susseguirsi di partite servirà per affinare la condizione atletica perché al di là del lavoro, sono le partite che ti fanno migliorare dal punto di vista fisico.
Nel calcio serve tutto, le componenti che determinano la prestazione sono diverse: fisico, tattico, mentale e tecnico. Poi, la partita vive anche di momenti emotivi per cui può capitare che inizi bene, attacchi e poi l’avversario pareggia e addirittura passa in vantaggio e questo può creare una preoccupazione e quando cambia l’aspetto mentale ne va di mezzo l’intensità e la squadra si allunga.
La stagione è lunga, poi inizieranno le coppe e le gare con le Nazionali per cui ogni squadra affronterà dei momenti di down. E poi ci sono gli infortuni, i cali fisici e mentali per cui c’è da capire chi nei momenti di difficoltà riuscirà a limitare i danni.
I dati vanno letti poi però esistono altre cose che vanno al di là dei dati e bisogna conoscere l’aspetto umano ed emotivo di una squadra. Un gruppo può dominare una partita e perderla perché il calcio è imprevedibile”.
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