Napoli, Stramaccioni” Scelto Mazzarri perchè conosce l’ambiente”
Andrea Stramaccioni, ex allenatore di Inter e Udinese e oggi apprezzato commentatore tecnico per Dazn, è intervenuto in diretta a Radio-Tv Serie A e ha detto la sua sul ritorno di Walter Mazzarri al Napoli.
Napoli, Andrea Stramaccioni: “La scelta di Walter Mazzarri da parte di Aurelio De Laurentiis è affascinante”
SULLA SCELTA DI DE LAURENTIIS
«E’ una decisione dal duplice risvolto. Quello più evidente è che il presidente va nella direzione conosciuta, di un allenatore che conosce bene l’ambiente ma soprattutto conosce bene lui. Dall’altra parte è una scelta controcorrente sul piano tattico, perché il Napoli è costruito già dai tempi di Sarri, prima ancora che di Spalletti, su un’intelaiatura di gioco precisa. Non possiamo avere la certezza che Mazzarri adotterà il suo sistema di gioco, magari cambierà, ma nella sua carriera non l’ha mai fatto
«Non possiamo avere la certezza che Mazzarri adotterà il suo sistema di gioco, magari cambierà, ma nella sua carriera non l’ha mai fatto. Di certo il club azzurro non è stato costruito, e soprattutto non ha vinto nella scorsa stagione. Con il 3-5-2, ed è un modulo che porterà variazioni pure nelle gerarchie. Mazzarri è un allenatore molto esperto e non ha certo bisogno di consigli però ripeto, questo Napoli ha un dna ben preciso che sono le ali, e le ali è il grande problema del 3-5-2».
SUL MODULO
«Kvara e Politano sono calcatori che sono difficilmente collocabili nel 3-5-2. Poi ricordiamoci che Mazzarri ha giocato pure con Hamsik e Lavezzi dietro a Cavani in un 3-4-2-1 ma anche in questo caso dovresti sacrificare uno dei tre centrocampisti. C’era già il tema dei difensori centrali, dopo la partenza di Kim, dovesse passare a tre sarebbe un’altra questione. E’ una scelta affascinante quella di De Laurentiis che sa che è molto importante».
“Scrivo di calcio da oltre mezzo secolo. Molti che scrivono usano tranquillamente i modi miei ma non se ne accorgono affatto; vedono il calcio con occhi miei ma si guardano bene dall’essermi riconoscenti.” (Cit. Gianni Brera)