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Pillon: “I Tecnici italiani sono i migliori”

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A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, Bepi Pillon, ex allenatore del Genoa.
Pillon, ieri sera, Real e City hanno rispettato il pronostico. Si spera che la Lazio possa, invece, sovvertirlo…
“Ieri il Madrid ha avuto più difficoltà, mentre il City era due spanne sopra il Copenaghen. Quello della Lazio, invece, sarà uno scontro importante. Tuttavia, i bavaresi non stanno attraversando un buon momento ed i biancocelesti potrebbero approfittarne”.
Il Genoa è una squadra che gioca a calcio: potrebbe mettere in difficoltà il Napoli?
“Da quando è arrivato Gilardino le cose sono cambiate, soprattutto sul piano del gioco. I tecnici italiani sono i migliori sotto il profilo dell’organizzazione e della mentalità. È un Genoa che, dunque, gioca molto bene e che potrebbe creare difficoltà al Napoli se confermerà l’approccio della squadra che non rinuncia alla qualità della manovra. Gli Azzurri non vivono un’annata felice, sicuramente diversa dalla stagione precedente. Le difficoltà sono evidenti ed anche il Presidente dovrebbe interrogarsi…”.
Pillon, il Napoli ha perso Spalletti, Giuntoli e Kim: quale assenza ha influito maggiormente?
“Da quando è arrivato Giuntoli al Napoli, la squadra ha sempre fatto bene. Ho avuto il direttore a Carpi e conoscono le qualità di Cristiano, soprattutto nella capacità di scegliere i calciatori e nel fare da cuscinetto tra società e calciatori. Spalletti è un ottimo allenatore ed anche una bravissima persona. Ho giocato con lui e non posso che spendere buone parole per lui”.
Il Genoa si affronta in maniera passiva o in modo più propositivo?
“Se fossi in Mazzarri, ritornerei col 4-3-3. Una squadra che ha vinto con questo modulo, che sa cosa fare e crede nel 4-3-3, deve poter giovare della continuità di assetto. La mentalità del Napoli è questa e, pertanto, perché cambiarla?”.
Pillon, tra Simeone e Raspadori, in queste undici gare senza Osimhen, chi ha fatto meglio come Punta?
“Raspadori è giovane ma non è l’ultimo arrivato. D’altronde, gioca in Nazionale. Ha ancora molto da migliorare, la pressione in azzurro è tanta e sono convinto abbia ancora ampi margini di crescita. Punterei su di lui. Naturalmente, con Osimhen cambiano molte cose, anche il modo di giocare. Possono essere sfruttate le corsie esterne ed i cross. Il nigeriano è un attaccante completo”.