Napoli-Atalanta, Calzona a Dazn: “Siamo fragili”
Francesco Calzona, allenatore del Napoli, dopo la bruciante sconfitta interna contro l’Atalanta di Giampiero Gasperini (0-3) è intervenuto ai microfoni di Dazn. Ecco le parole del mister degli azzurri apparsi oggi fragili, confusi e con poca voglia…
Napoli-Atalanta, Francesco Calzona a Dazn: “Siamo fragili, perdiamo di solidità. L’Atalanta è un’ottima squadra ma ci sono tanti demeriti da parte nostra”
«Ci sono i meriti di una squadra forte, ma anche i demeriti noi. A volte perdiamo di solidità, siamo fragili. Questo quando non siamo in possesso palla. Oggi nel secondo tempo c’era confusione, però abbiamo creato tanto. Siamo fragili: dobbiamo assolutamente trovare solidità difensiva»
SULLA LOTTA CHAMPIONS
«Champions? Le possibilità si sono assottigliate, assolutamente, ma noi faremo di tutto per migliorare. La matematica non ci condanna, ma le possibilità sono minime. Il nostro è un problema di squadra: ci vuole continuità, la fase difensiva va organizzata. In questo momento l’abbiamo fatto troppo poco. Sono quelle annate che nascono in un certo modo e non possiamo fare granché».
SU RASPADORI
«Perché Raspadori in quella posizione? Perché lui mi dà garanzie, poi magari sbaglia la partita. Gli esterni sono questi, non credo che chi è entrato ha fatto meglio. Lui mi dà garanzie. E’ chiaro che preferirebbe giocare più centrale, ma è uno che si adatta bene».
SU SIMEONE
«Simeone? Sono contento, ma ha creato nella confusione. Così diventiamo più vulnerabili, non siamo pronti a cambiare modulo. Raspadori si sente una prima punta, me lo ha detto. Non è questo il problema: davanti abbiamo tre attaccanti. E’ chiaro che gioca Osimhen, poi cambiare modulo ti porta al centrocampo a due che ti fa sacrificare Lobotka».
SU ANGUISSA
«Anguissa non è nelle migliori condizioni, per cui si cerca di dare un pochino di solidità perché difendi a 5 e mezzi a sacrifichi qualcuno come Simeone. Quando ci sono i cambi si cerca di sistemare la squadra».
“Scrivo di calcio da oltre mezzo secolo. Molti che scrivono usano tranquillamente i modi miei ma non se ne accorgono affatto; vedono il calcio con occhi miei ma si guardano bene dall’essermi riconoscenti.” (Cit. Gianni Brera)