Aniello Alberti: Spalletti si faceva rispettare, non accettava intromissioni, vince chi ha carattere.
A Radio Crc nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” è intervenuto Aniello Alberti, ex presidente della Salernitana
“Quando Presi Pioli tutti si chiedevano chi fosse questo Pioli e anche io! Lo prese il mio direttore sportivo, Carmine Longo, mi sono fidato di lui e 25 anni fa lo prendemmo. Di strada ne ha fatta, ha maturato esperienza. E’ una persona che risponde a certi requisiti, può fare bene ovunque, ma per il Napoli preferirei uno che abbia più carattere. Mi piacerebbe Conte.
Per esperienza fatta, dico che bisogna prendere prima un direttore sportivo riconosciuto bravo nel suo lavoro. Il ds deve tenere fuori il presidente da tante beghe, deve essere un direttore di polso che risolva i problemi. Dai più banali ai più seri perchè tra calciatori si litiga e questi litigi influiscono nello spogliatoio.
Spalletti si faceva rispettare, non accettava intromissioni per cui la storia dice che vince chi ha carattere. Chi si prende le responsabilità, opera e si prende colpe e meriti. Anche perché, se un presidente assume direttore sportivo e allenatore è per non fare quei lavori, non ha senso che poi si metta a fare tutto.
Conte deve avere carta bianca per operare a modo suo. Se si sceglie Conte, si decide di dargli fiducia e questo significa lasciarlo lavorare.
Chiamatemi folle e squilibrato, io avrei venduto tutti i giocatori, ma mai avrei fatto andare via Spalletti e Giuntoli. Difendo De Laurentiis perchè ha fatto ottime cose in questi anni, sulla storia dell’interferenza tecnica però non sono d’accordo. In tanti anni di calcio non ho mai chiesto ad un mio allenatore quale fosse la formazione della domenica, l’ho sempre appresa al campo anche perchè se assumo un allenatore è per fargli fare questo lavoro, altrimenti che senso ha?”.