Conte, lei ha detto miracoli non ne faccio, vincere quest’anno sarebbe un miracolo?

“Sono molto credente, anche praticamente, conosco solo una persona che li fa.

Io prego sempre, anche per la squadra, che stia bene, oltre alla mia famiglia c’è anche una preghiera per i calciatori, lo dico sinceramente.

Noi, la squadra ed il club possiamo andare uniti, compatti, per costruire qualcosa d’importante e che duri nel tempo, poi si dice Dio vede e provvede.

A noi non deve mancare ciò che dobbiamo fare, lavorare e metterci a disposizione, tutti, dal cuoco ed il magazziniere per creare qualcosa di bello che può dare in un campionato dei punti in più.

Non dobbiamo sbagliare niente su questo, non siamo nelle condizioni di poter sbagliare.

Poi i miracoli calcistici ci sono sempre stati, ma devi lavorare per sperare accada, non basta pregare”.

L’entusiasmo dei tifosi

“L’entusiasmo deve essere benzina, è positivo, sarò l’ultima persona a spegnere l’entusiasmo, dobbiamo cavalcare l’entusiasmo, alimentarlo venendo qui ogni giorno e lavorando con un solo pensiero in testa per renderli orgogliosi al di là del risultato.

Io voglio che ci sia l’attaccamento, senso d’appartenenza, poi il risultato è relativo.

A Milano sentirli cantare a fine partita… ci deve riempire il cuore e dare forza nella difficoltà e nella fatica.

Ci deve dare qualcosa in più per superare le difficoltà, non smorzerò mai gli entusiasmi, devono essere con noi.

E’ giusto sognare la cosa più bella per loro, ma in maniera realistica io devo dire che è l’inizio di un percorso per dare stabilità per Napoli, per il presidente e per i tifosi che meritano gioie”.

Il sacrificio di Politano in fase difensiva

“Matteo è stato il primo a lanciarmi quest’idea, mi ha detto ‘mister, se c’è bisogno in alcune partite di abbassarmi perchè attaccano i 5 canali mi abbasso io…” è stato anche lui.

Lo sta facendo in maniera perfetta, ma l’ha fatto anche Ngonge in maniera perfetta col Lecce.

Poi in attacco abbiamo bisogno di giocatori tecnici, ma in non possesso contro squadre che attaccano i 5 canali.l’

Arsenal abbassava Partey su Lookman e si formava una linea a 5.

In Italia si abbassa un centrocampista, a volte l’Arsenal stesso abbassa Saka e Martinelli a 6, alcune cose sono sdoganate a livello tattico.

E’ un’evoluzione, si attacca in un modo e si difende in un’altra.

Io non chiedo a Matteo di abbassarsi se il terzino resta, perciò parlavo prima di fase difensiva, non la fanno in 4 ma tutti.

Ngonge ha caratteristiche simili, altrimenti poi devi abbassare un centrocampista”. 

Difficile ipotizzare in prospettiva un Napoli di Conte senza Kvara e Lukaku.

“Premetto, è stato un argomento anche di discussione al nostro all’interno con i capi della comunicazione.

Voglio chiarire che il Napoli vince, il Napoli perde, non c’entra niente mettere Conte vince, Conte perde.

Capisco alcune situazioni, ma sono rimasto pure sbalordito ed interdetto dopo Inter-Juve, il titolo non era nè sulla Juve nè sull’Inter ma che io stavo godendo.

Capisco, ma il concetto deve essere uno: noi vinciamo, noi perdiamo.

Anche il discorso di dare specifici meriti ad un giocatore o ad un allenatore per me è tutto sbagliato.

Mi infastidisce molto e chi mi è vicino lo sa.

Spero non ci siano più queste distinzioni, noi siamo un’unica cosa, facciamo bene o male tutti insieme.

I meriti, che sono temporanei dopo 10 partite, li dobbiamo dividere così come nella negatività dovremo assorbire tutti le critiche, ma mi auguro di no, ma so benissimo che oggi Politano che è l’emblema del non prendere gol e poi sono convinto che qualcuno dirà Politano sta troppo basso quando prenderemo i gol.

Anche all’ambiente nostro, di Napoli, cerchiamo di essere uniti, compatti, dividerci i meriti dal presidente, ma poi meriti di cosa che siamo alla decima giornata?

Ma stiamo facendo le cose perbene e servono tutte le componenti per farlo.

E’ una cosa che da un po’ ho qui… mi dà fastidio. Noi, noi e noi!”.