Esclusiva – Paolo Poggi: Napoli incontenibile quando è al massimo
Durante la diretta di Casa Serie A, programma prodotto da Casa Napoli e condotto da Max Viggiani, è intervenuto Paolo Poggi, ex calciatore di Venezia, Parma e Torino, che ha condiviso alcune interessanti dichiarazioni sul Napoli guidato da Antonio Conte.
Udinese-Napoli, che Napoli hai visto?
Nel primo tempo ho visto un Napoli poco brillante, per nulla entusiasmante. L’Udinese, anzi, era meritatamente in vantaggio. Successivamente, con un guizzo di Lukaku, la partita si è riaperta, e da quel momento il Napoli è diventato incontenibile. Neres è stato imprendibile, e tutti gli altri protagonisti sono saliti in cattedra, mostrando il loro vero potenziale. Da quel punto in poi, la gara è stata a senso unico. Il Napoli quando è al massimo delle proprie capacità è una squadra decisamente forte.
L’assenza di Kvaratskhelia ha permesso a Neres di giocare e brillare?
Rinunciare ai kvaratskhelia non è mai piacevole. Neres è stata una conferma perché comunque aveva fatto bene da subentrando, è stata una conferma vederlo giocare a quei livelli fin dall’inizio, diciamo che adesso il Napoli ha la certezza che ha due giocatori veramente forti e squadre di quel livello fermo l’esterno che il Napoli ha meno partite delle altre da giocare però è una rosa che si completa ulteriormente e questo è sicuramente un fattore positivo lo sarà ancora di più quando rientrerà anche in kvaratskhelia è meglio avergli questi problemi
Infortunio Buongiorno, il Napoli perde uno dei migliori difensori del campionato?
Sì, indubbiamente. È un interprete del ruolo assolutamente di livello. Ne sta beneficiando il Napoli però è un giocatore importantissimo in chiave futura anche per la Nazionale è un difensore proprio di quelli tosti come si diceva una volta belli da vedere che danno sicurezza e non è un problema da poco averlo perso.
Quali sono le prospettive dell’Udinese in questa stagione? Continua a essere una squadra capace di offrire bel gioco e scoprire talenti sorprendenti?
L’Udinese quest’anno sta facendo molto bene, soprattutto se paragoniamo questa stagione alle ultime, che sono state piuttosto difficili. In particolare, la stagione 2023/2024 è stata durissima, tanto che la squadra si è salvata solo all’ultima giornata. Quest’anno, però, c’è stato un grande cambiamento: hanno preso un allenatore capace di motivare i giocatori, dare un’identità alla squadra e fornire certezze a giocatori che avevano qualità, ma non si erano ancora espressi al meglio.
Un esempio della loro situazione attuale è l’assenza di due giocatori importanti: Alexis Sánchez, che dovrebbe rientrare presto, e Gerard Deulofeu, assente ormai da molto tempo. Tuttavia, la squadra ha ritrovato la qualità di Florian Thauvin e può contare su un attaccante molto forte come Luka, che sta confermandosi un ottimo elemento per la Serie A.
Considerando come si era conclusa la scorsa stagione, quest’anno l’Udinese sta facendo il suo dovere e si sta consolidando. La società sembra avere l’ambizione di partire da questa base per fare ancora meglio. Non manca il solito approccio che ha sempre contraddistinto l’Udinese, cioè quello di scoprire e valorizzare talenti emergenti. Ad esempio, un nome interessante è Ekkelenkamp, un giocatore che ritengo molto forte e che, durante la stagione, potrà dimostrare il suo valore.
Da trent’anni l’Udinese si basa su questo metodo, con qualche stagione di difficoltà, ma il loro modello è consolidato e continua a funzionare. Inoltre, negli ultimi anni la squadra può contare su uno stadio straordinario, un aspetto che non è da sottovalutare. Organizzativamente, l’Udinese è sempre stata una società di eccellenza, e spero che possa tornare a esserlo anche dal punto di vista tecnico.
Come mai una piazza così bella, così di grande storicità, come il Venezia, naviga in acque non tranquille?
Il problema dal mio punto di vista è oggettivo, creano tanto e non fanno gol, perché il volume di gioco è notevole, hanno diverse occasioni ogni partita, alcune partite le hanno giocate veramente bene. però non finalizzano e purtroppo per loro e soprattutto in Serie A questo diventa un problema insormontabile perché una squadra che lotta per salvarsi molto frequentemente un gol lo subisce e se non si riesce a concretizzare tutto il volume di gioco diventa oggettivamente un Il problema, per quanto anch’io sono d’accordo sul fatto che abbiano dei giocatori di ottimo livello che in Serie A ci stanno benissimo, quest’anno si sta confermando Oristani a un giocatore straordinario dal mio punto di vista, poi Amparo una certezza, però non fanno gol e questo sta diventando un problema
Paolo Poggi ha poi risposto alla domanda dell’ex arbitro Bonfrisco, che ha chiesto: Paolo, come mai oggi si segna così poco su calcio di punizione? È un problema di qualità degli attaccanti o i portieri sono diventati più bravi? O forse, con l’uso dei video, i portieri riescono a prepararsi meglio? È curioso che non si vedano più quelle bellissime punizioni all’incrocio, quelle che regalavano spettacolo. Oggi sono davvero rare, non trovi?
In maniera molto schietta e semplice: oggi non ci sono più giocatori come Baggio, Del Piero, Totti, Zola o Mihajlovic. Loro sì che trasformavano i calci piazzati in magie, anche da trenta metri. Questa è la vera differenza. Certo, ci sono ancora specialisti, ma sono decisamente meno rispetto a quelli degli anni ’90. Ah, dimenticavo Pirlo, un altro fuoriclasse. Però, Angelo, dal mio punto di vista, quella generazione era davvero unica.