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Angelo Bonfrisco in ESCLUSIVA per CasaNapoli.net

Angelo Bonfrisco

L’intervento di Angelo Bonfrisco per CasaNapoli.net

Angelo Bonfrisco, ex arbitro di Serie A, è stato raggiunto telefonicamente dalla redazione di CasaNapoli.net. Gli abbiamo chiesto la sua esperta consulenza per spiegare al meglio l’episodio che ha visto protagonisti Llorente e Kjaer nella partita tra Napoli ed Atalanta.

L’ex giudice di gara ci riporta alcuni punti trattati nella sua rubrica fissa dal titolo “La moviola di Bonfrisco”, scritta e pubblicata per il sito SportSmall.it (CLICCA QUI PER VISITARE LA PAGINA WEB).

Contatto Llorente-Kjaer, è rigore?

“Secondo me l’episodio è stato valutato male dal campo ma probabilmente anche dal VAR. C’è un principio fondamentale per cui si devono valutare i falli. Se un giocatore su un cross gira le spalle al pallone e si preoccupa dell’avversario ti dà un’indicazione precisa: non è interessato al pallone ma è interessato a non far giocare la palla all’avversario. Diversamente Llorente prende posizione. E’ vero che lui allarga leggermente il braccio che va a contatto con Kjaer, però quella è una presa di posizione di chi vuole giocare la palla. Cioè lui guarda la palla ed è in ricezione”.

Principio di base

Il principio è che chi vuole giocare la palla solitamente subisce il fallo; chi si disinteressa del pallone il fallo lo commette. Parliamo del calcio che è uno sport di contatto e quello di Llorente su Kjaer è un contatto al limite che ci può stare. Il placcaggio che avviene dopo non ha niente a che fare con il calcio. Il difensore si disinteressa del pallone perché è fuori tempo, se ne accorge e cercando di recuperare posizione butta giù Llorente. Per come l’ho valutato al video questo è un calcio di rigore.

La valutazione dell’arbitro

“Dal campo l’arbitro può avere una sensazione diversa e va bene, ma c’è il VAR. Perché il VAR non interviene? Perché ha due problematiche: 1) se non è un chiaro evidente errore non interviene, e questo è un limite del protocollo; 2) se il VAR vede che l’arbitro ha campo largo e ha valutato solitamente non si sovrappone alla sua decisione. Dico che queste sono due limitazioni sui casi particolari. Quando c’è una decisione importante che può pregiudicare il risultato delle partite mi piacerebbe, dico da sportivo e non da arbitro, che l’arbitro di campo ed il VAR prendessero la decisione giusta. Credo che sia anche quello che si aspettano tutti gli sportivi”.

Qual è il vero problema?

“Ora è capitato al Napoli e poi capiterà a qualcun altro. Non è un problema di squadra, è un problema di metodologia e di approccio alla tecnologia. Bisogna trovare un giusto equilibrio per salvaguardare il principio fondamentale per cui viene inserito il VAR: non pregiudicare il risultato delle partite cercando di aiutare gli arbitri di campo a non commettere errori. Per questo dico che il VAR non deve essere un servizio per l’arbitro ma un servizio per il calcio.

Ripercussioni sulla carriera dell’arbitro

“C’è un altro aspetto fondamentale: il VAR che corregge l’arbitro fa sembrare la decisione di campo un errore per quanto riguarda la valutazione di quell’arbitro, che di conseguenza va a discapito della sua carriera. Questo è un vincolo molto pericoloso che andrebbe tolto, perché potrebbe creare nella testa degli arbitri dei vincoli per cui magari molte volte si ha la remora di intervenire”.

Turno infrasettimanale difficile

“Oltre a Napoli-Atalanta mi sono sembrate troppe le occasioni. L’espulsione di Fazio: come fa il VAR a non intervenire lì per dire che è un contrasto e non un fallo? E c’è di mezzo un rosso, quindi da protocollo posso andare almeno a rivedere. Altra cosa è sulla valutazione delle seconde ammonizioni che portano all’espulsione. Sono situazioni che vanno riviste perché il doppio giallo porta comunque all’espulsione che compromette il cammino di una partita”.

La nota positiva secondo Angelo Bonfrisco

“Più se ne parla e più si focalizza l’attenzione. Credo che si possa migliorare con il cammino del campionato, me lo auguro”.

 

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