Esclusiva Sandro Tovalieri su Insigne: avverte la pressione di Napoli e il modulo non è per lui
Sandro Tovalieri in esclusiva a Casa Serie A e Casa Napoli: Insigne sente la pressione di Napoli anche se sta pagando il modulo non adatto a lui
Sandro Tovalieri è stato un grande attaccante. Ha vestito maglie “signore” della nostra serie A come Atalanta, Roma, Bari, Cagliari e Atalanta. In tutto le sue statistiche parlano di 145 goal in 448 presenze fra A, B e C1. La sua stagione più prolifica nel lontano 1994-95, quando segnò 17 reti con il Bari.
In esclusiva per Casa Serie A ha rilasciato alcune dichiarazioni su Inter-Barcellona e sul “caso” Insigne.
Proprio partendo dalla sfida di Champions, che vede il pareggio a fine primo tempo fra Inter e Barca, Tovalieri così si esprime sull’affidabilità e sulla qualità della coppia Lautaro – Lukaku. Un duetto ben amalgamato.
“La coppia Lukaku e Lautaro è affiatata. I due si cercano molto e sono straordinari: l’uno bravissimo fisicamente e l’altro pronto a fare sportellate con tutti. Riescono a creano imbarazzi alle difese avversarie, stanno facendo bene in Champions League e in campionato”.
Ma va fatta una menzione per lo strepitoso lavoro di Antonio Conte a Milano.
“Ma ovviamente va riconosciuto valore e merito a Conte, che è un grande trascinatore. Ha preso in mano una squadra che negli ultimi anni ha fatto sempre fatica. Il leccese ha saputo rispolverare giocatori che gli altri anni non erano nemmeno presi in considerazione. L’Inter sta facendo un ottimo campionato e ha la possibilità di passare il turno. Sarà una squadra temibilissima fino alla fine del campionato“.
Sempre sul tema della serata, Inter-Barca, colpiscono alcune statistiche, rilevate dall’ex arbitro Bonfrisco: i blaugrana hanno fatto nel primo tempo il 65% di possesso palla con 365 passaggi effettuati. La squadra italiana, di contro, ha fatto 200 passaggi. E’ evidente che la differenza di palleggio è enorme. Perché c’è un differenziale così alto e loro giocano più palla delle nostre squadre?
Sandro Tovalieri, che oggi è allenatore del F.C.D. Soccer Modugno dell’omonima città, così si esprime dal punto di vista tecnico.
“Loro sono anni che fanno un calcio, detto tiki-taka, di questo tipo. Sono poi le accelerate a fare la differenza. La specifica loro è che si muovono, trovano spazio fra le linee e fanno molti passaggi. Riescono a tenere il ritmo lento, che diventa poi sfiancante e crea fastidio. Sopratutto in partite come queste, dove l’Inter per esempio gioca palle lunghe sugli attaccanti, perché Lautaro spesso fa l’uno contro uno“.
Alla fine, in fin dei conti, la differenza è sempre nella mentalità e nelle aspettative del calcio italiano rispetto agli altri.
“La verità di fondo è che la pressione in Italia è notevole. E questa influenza rendimento di giocatori e squadre. Di contro all’estero c’è più libertà d’azione“.
Infine una domanda collegata all’annoso “caso Insigne”. Ricordiamo che l’ex Roma è un estimatore del funambolo e capitano degli azzurri.
Cos’è accaduto a Insigne?
“Lorenzo Insigne è condizionato dal fatto di portare la fascia di capitano della propria città. Lui vorrebbe fare il massimo da napoletano qual è. Lui sta pagando anche il modulo di Ancelotti. Ma certo la qualità del giocatore c’è. E sono sicuro che quando tornerà in piena forma ed entusiasmo, darà un apporto notevole al club e alla Nazionale. Purtroppo quest’anno paga il Napoli tante situazioni negative che l’ hanno tolta dallo scudetto“.
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