Napoli, il mercato di gennaio non risolverà i problemi
Napoli, troppi errori commessi e far finta di niente non serve a nulla
Napoli, il mercato di gennaio non risolverà i problemi. L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport analizza il momento del Napoli: “Quella del Napoli è una rosa buona, che vale sicuramente uno dei primi posti da Champios. Bisogna capire gli errori per poter ripartire. Il mercato di gennaio non risolverà i problemi nonostante il probabile arrivo di un regista (Lobotka o chi per lui, magari Demme).
Restano da risolvere problemi strutturali già emersi nella primavera scorsa e non risolti dal mercato estivo. L’ammutinamento del 5 novembre ha fatto notizia e non è stato dimenticato, sicuramente non dallo spogliatoio considerando che sono ancora in ballo l’arbitrato e la causa per i diritti d’immagine. In estate bisognerà rifondare radicalmente la squadra, perché strada facendo si sono rotti una serie di rapporti, giocatori-club su tutti. E far finta di niente non serve a risolvere il problema.
L’unico incolpevole in questa situazione è Gennaro Gattuso, che almeno parla chiaro ed è arrivato al cuore del problema. Questo gruppo non è abituato a ritrovarsi nella crisi che l’ha avvolto da tre mesi. Bisogna entrare nella testa dei giocatori e togliere la paura che li attanaglia. Se l’allenatore sarà supportato dal club si potrà uscire dal tunnel e salvare il salvabile. In questo momento è il caso di guardarsi anche dietro, lasciando perdere discorsi di qualificazione europea e tenendo presente che certe annate riservano brutti scherzi, come successo alla Fiorentina nel 1993″.
Caso Fiorentina stagione 1992/1993.
Il 6 settembre del 1992 parte il campionato di serie A, col Milan di Capello campione d’Italia in carica e superfavorito per la conferma tricolore (che poi effettivamente arriverà), l’Inter di Osvaldo Bagnoli e la Juventus di Trapattoni e Baggio che provano ad insidiare lo squadrone rossonero. Poi un mucchione di formazioni che lotteranno per la Coppa Uefa, dal Napoli alle romane passando per Sampdoria, Parma e Torino, compresa anche la Fiorentina che dopo un paio di campionati di metà classifica vuole tornare in Europa.
Il torneo della Fiorentina parte a rilento, ma le sensazioni intorno alla squadra sono buone. Il campionato della Fiorentina pare avere una svolta positiva determinante: la compagine di Radice piega per 2-0 al Franchi la Juventus, rete di Laudrup e autogol del giovane Sartor, in un tripudio viola che lancia Batistuta e compagni all’inseguimento del Milan. A Firenze si torna a parlare d’Europa ed una settimana più tardi, i toscani pareggiano 1-1 a Parma e sono secondi in classifica assieme a Torino ed Inter, alle spalle dell’irraggiungibile Milan.
Nessuno può sapere che quello sarà il punto di non ritorno di una stagione che finirà con l’essere maledetta. Nessuno può immaginare un epilogo drammatico in un campionato che sembra avere contorni dorati su uno splendido paesaggio viola. Giornata numero 14, 3 gennaio 1993: la Fiorentina perde in casa contro l’Atalanta, 0-1. Escono sconfitti da Foggia, dalla Lazio in casa e addirittura dal quasi retrocesso Ancona che si vendica pure dell’1-7 patito all’andata. La Fiorentina sta colando a picco verso i bassifondi della classifica.
Ultima giornata, domenica 6 giugno 1993: la Fiorentina ospita il Foggia già salvo e sa che vincere non basta, serve un miracolo. I viola vincono ma lo fa anche l’Udinese. I toscani vengono retrocessi. I viola retrocedono nonostante una rosa da zona Uefa. Nonostante i 16 gol di Batistuta e i 10 di Baiano, nonostante un inizio di stagione promettente e frizzante. Mister Radice ammetterà che la squadra era incapace di capire la piega che stava prendendo il campionato.
Tifoso del Napoli fin da bambino. Laureato in Scienze Politiche.