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La Gazzetta dello Sport – Regole diverse per il futuro del calcio, non finanziamenti, ma norme più flessibili

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La Gazzetta dello Sport – Regole diverse

Si discute dappertutto su che cosa sarà una volta che avremo superato la crisi legata al contagio da Coronavirus.

Sarà sicuramente un mondo diverso, nella speranza che la diversità sia legata ad aspetti positivi, giammai negativi.

Incontrarsi tutti per abbracciarsi

Esempio: se quando ci reincontreremo per strada non ci avvicineremo per salutarci, baciarci ed abbracciarci,

sicuramente le cose saranno cambiate in negativo, inteso che l’umanità profonde verso l’altro e nell’altro si congiunge anche sotto l’aspetto fisico.

Adesso è ancora presto per disquisire su cosa sarà dopo, aspettiamo e vedremo come sarà.

Chi invece non può aspettare è il mondo del calcio, troppi interessi in campo e troppo danaro  da veicolare per rendere fruibile l’enorme carrozzone del calcio giocato.

Va rivista la normativa sugli stadi

Tra le tante cose su cui gli interessati discutono, in termini di soluzioni da adottare, c’è anche una profonda convinzione che la normativa vigente sugli stadi debba essere rivista per ampiamente semplificata

nella burocrazia per aiutare la costruzione di nuovi impianti.

A suffragare questo concetto vi è la piena disponibilità del Presidente della Fiorentina Commisso che ha trovato enormi ostacoli nella voglia di voler ristrutturare totalmente il Franchi, se non addirittura divieti

e procedure complicatissime per costruire ex novo uno stadio.

Commisso è per la ristrutturazione totale o per la costruzione ex novo dello stadio

Sulla stessa lunghezza d’onda di Commisso anche i Presidenti di Bologna, Napoli,Roma, Cagliari.

in particolare De Laurentiis si è scontrato più volte con il sindaco di Napoli De Magistriis per la ristrutturazione del San Paolo e quante volte ha minacciato di costruire il nuovo stadio a Marianella o nelle campagne del nolano,

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senza però passare alla parte operativa del proposito.

Il Presidente della Lega di A Dal Pino e il numero uno della Figc Gravina si relazioneranno con il governo per inserire anche il calcio in un nuovo decreto dedicato alle aziende previsto ad aprile.

Non danaro ma libertà di movimento

Il calcio ha, in questo momento, bisogno non di finanziamenti, ma di tutele per potersi muovere attraverso vincoli meno rigidi.

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