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Conferenza stampa del Premier Giuseppe Conte “E’ la crisi più difficile che il nostro paese sta vivendo dal secondo dopoguerra, ma lo Stato c’è!”

Il  Premier Giuseppe Conte in conferenza stampa: nuove restrizioni alle misure di contenimento dell’emergenza

Il Capo del Governo italiano Giuseppe Conte ha tenuto in diretta streaming e a reti unificate una conferenza stampa straordinaria.

Solo nella giornata di oggi in tutto il Paese si sono registrati 793 morti con Covid-19, numeri preoccupanti che probabilmente hanno portato il Governo a decidere a nuove restrizioni per limitare la diffusione del virus

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Scelta drastica quella delle regioni più colpite come la Lombardia, il Piemonte e l’Emilia Romagna. Si va incontro a ulteriori restrizioni: chiusura delle fabbriche e di tutti i servizi non indispensabili.

Di seguito le parole del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

“Sin dall’inizio ho scelto la linea della trasparenza, la linea della condivisione, ho scelto di non minimizzare, di non nascondere le realtà che ogni giorno è sotto i nostri occhi, Ho scelto di rendere tutti voi partecipi della sfida che tutti noi siamo chiamati ad affrontare. E’ la crisi più difficile che il nostro paese sta vivendo dal secondo dopoguerra. In questi giorni durissimi siamo chiamati a confrontarci con immagini e con notizie che ci feriscono, che lasciano un segno vivissimo e rimarranno indelebili anche negli anni a venire. La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova. Questi decessi per noi, per i valori con cui siamo cresciuti, per i valori che ancora oggi condividiamo, non sono semplici numeri. Quelle che piangiamo sono persone, sono storia di famiglie che perdono gli affetti più cari.

Le misure sin qui adottate, come ho già detto richiedono tempo prima che possano spiegare i loro effetti

Dobbiamo continuare a rispettare tutte le regole con pazienza, con responsabilità, con fiducia. Sono misure severe, ne sono consapevole: rimanere a casa, rinunciare a radicate abitudini non è affatto facile. Ma non abbiamo alternative, in questo momento dobbiamo resistere, perchè solo in questo modo riusciremo a tutelare noi stessi e le persone che amiamo.

Il nostro sacrificio di rimanere a casa è per altro minimo se paragonato al sacrificio che stanno compiendo altri concittadini negli ospedali, nei luoghi cruciali per la vita del paese c’è chi rinuncia e rischia molto di più. Penso in particolare ai medici, agli infermieri ma penso anche alle forze dell’ordine alle forza armate,alla Protezione Civile. Agli uomini e le donne che lavorano nei supermercati, ai farmacisti, agli autotrasportatori. A chi lavora nei servizi pubblici e anche nei servizi dell’informazione. Donne e uomini che non stanno semplicemente andando a lavorare ma compiono ogni giorno una atto di grande responsabilità verso tutta la nazione, un atto d’amore nei confronti dell’Italia intera.

Oggi abbiamo deciso di compiere un altro passo

La decisione assunta dal Governo è quella di chiudere nell’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali. Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio con i sindacati, con le associazioni di categoria per stilare una lista dettagliata in cui sono indicate le filiere produttive delle attività dei servizi di pubblica utilità. Quelli che sono più necessari per il funzionamento dello Stato in questa fase dell’emergenza.

Continueranno a rimanere aperti tutti i supermercati tutti i negozi di generi alimentari di prima necessità. Quindi fate attenzione: non abbiamo previsto nessuna restrizione sui giorni di apertura dei supermercati, invito tutti a mantenere la massima calma, non c’è ragione di fare la corsa agli acquisti.

Non c’è ragione di creare code che in questo momento non si giustificano affatto

Continueranno a rimanere aperte anche farmacie, parafarmacie. Continueranno a venire assicurati servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari. Assicureremo tutti i servizi pubblici essenziali come ad esempio i trasporti, assicureremo ovviamente anche tutte le attività connesse, accessorie, funzionali a quelle dei servizi essenziali garantiti.

Al di fuori delle attività ritenute essenziali consentiremo solo lo svolgimento di lavoro in modalità smart working e consentiremo solo le attività produttive ritenute comunque rilevanti per la produzione nazionale.

Rallentiamo il motore produttivo del Paese ma non lo fermiamo. E’ una decisione non facile, m è una decisione che ci consente, ci predispone ad affrontare la fase più acuta del contagio. E’ una decisione che si rende necessaria oggi in particolare per poter contenere quanto più possibile la diffusione dell’epidemia. L’emergenza sanitaria, ma lo avevamo previsto, sta tramutando in piena emergenza economica ma a voi tutti dico: lo Stato c’è.

Lo Stato è qui. Il Governo interverrà con misure straordinarie che ci consentiranno di rialzare la testa e ripartire quanto prima. Mai come ora la nostra comunità deve stringersi forte come una catena a protezione del bene più importante: la vita.

Se dovesse cedere anche un solo anello questa barriera a protezione verrebbe meno esponendoci a pericoli più grandi per tutti. Quelle rinunce che oggi vi sembrano un passo indietro, domani ci consentiranno di prendere la rincorsa e ritornare presto nelle nostre fabbriche, nei nostri uffici, nelle nostre piazze, fra le braccia di parenti e amici.

Stiamo rinunciando alle abitudini più care , lo facciamo perchè amiamo l’Italia ma non rinunciamo al coraggio e alla speranza nel futuro. Uniti ce la faremo!”

 

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