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Cds:”Il Napoli, gli allenamenti slittano al 30 marzo”

La ripresa a Castel Volturno prevista per mercoledì,ma il Club sembra orientato a fare slittare gli allenamenti al 30 marzo

E’ tutto chiuso, l’Italia intera, e quella data per la ripresa degli allenamenti che compare sul sito ufficiale del Napoli, mercoledì 25 marzo, è (semplicemente) un inno all’ottimismo che sta per sparire, una finestra aperta alle speranza che andrà aggiornata, di giorno in giorno, di ora in ora, per non lasciarsi trafiggere dalla malinconia che andrebbe a sommarsi al terrore.

E’ tutto fermo, ovvio, e anche le porte di Castel Volturno per gli allenamenti

resteranno sbarrate, sino al prossimo appuntamento assai virtuale – che potrà essere individuato per il 30 di questo mese.

 Ed al quale viene concesso un significato semplicemente simbolico: è un augurio che il Napoli fa a se stesso, al calcio ed alla vita stessa, affinché si possa sognare che ci sia una normalità.

Ma è lampante che non c’è la possibilità di rimettersi a corricchiare e infilare la testa nel pallone. Arrivederci, ragazzi «e restate in casa»

LA DECISIONE.

Ed è chiaro che per ora non c’è un domani, né un dopodomani, né un 25 marzo.

Ne hanno parlato a lungo, nella bolla della call conference.

Aurelio De Laurentiis, Andrea Chiavelli, Cristiano Giuntoli, Rino Gattuso e Raffaele Canonico, che lo rifaranno forse stasera (intorno alle 19, come consuetudine) o magari all’alba di martedì 24, per stabilire la prossima, fluttuante «dead line» da imporsi.

Tra presidente, amministratore delegato, direttore sportivo, allenatore capo dello staff medico ci sono riunioni quotidiane che si susseguono.

Scambi di opinioni e pareri che si stagliano nelle stanze e cercane di riempirle con idee.

Ma dopo aver ascoltato ciò che dicono le Autorità e quello che è contenuto nei decreti.

ora non ci si può spostare da un Comune all’altro e a Castel Volturno, dopo che Hamsik è andato via, non abita nessun calciatore.

Ci si potrebbe arrivare solo «per comprovate esigenze lavorative di assoluta urgenza».

Ma non c’è un pallone che rotola e che ha fretta di essere afferrato

e il Napoli che ha residenza tra Posillipo, il Vomero, Varcaturo e la Zona Flegrea se ne starà, com’è giusto che sia, tra le propria mura, sapendo ciò che dovrà fare.

STOP AGLI ALLENAMENTI

L’idea, per un po’, quando sembrava ci fosse un orizzonte, è stata quella – eventualmente – di allenarsi in piccoli gruppi rigorosamente separati, un paio di calciatori per volta, per garantirsi la parte atletica e il tono muscolare; niente partitine e niente«torello», dunque contatti zero. Ma è rimasta lì, come una fra- se che compare sul bagnasciuga e sparisce con la prima bassa marea. Ora ognuno fa da sé, ovviamente, con Gattuso ed il suo staff che ogni due giorni invia- no una serie di video con dentro i suggerimenti per assolvere al lavoro aerobico: ai calciatori sono state spedite le cyclette, i tapis roulant, uno a testa, e persino un pallone del campionato per palleggiare chi nel soggiorni, chi in terrazza, chi nel proprio giardino e restare in confidenza con la propria vocazione.

LA SPERANZA.

E quindi, alle 19 di questo lunedì angosciante come tutti gli altri giorni, e con un occhio alla tv per restare informati, nella Castel Volturno deserta, e con il Golden Tulip – l’albergo che ha la funzione del buen retiro – ovviamente vietato a chiunque ma già da un po’, pure casa-Napoli rimarrà senza ospiti, né vita: si potrebbe scrivere, sul comunicato che verrà poi redatto, «fino a data da destinarsi» ma è probabile che la scelta sia quella di costruirsi un apparente orizzonte, come per voler respirare, «sino al 30 marzo».

E poi, avanti così, di rinvio in rinvio, lasciando che l’ultimo allenamento resti quello di giovedì 12 marzo

 quando ancora nell’aria s’avvertiva il profumo del Barcellona, del Camp Nou.

d’una esistenza che ora è soffocata ed è racchiusa in una nuvola di paura collettiva.

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