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CdM – Pasqua di solidarietà da parte dei calciatori del Napoli. Giuntoli e Gattuso donano il loro stipendio ai dipendenti del Napoli in CIG.

De Laurentiis - Gattuso

CdM – Pasqua di solidarietà da parte dei calciatori del Napoli, di Giuntoli e di Gattuso.

Giorni difficili per ognuno di noi, alle prese con la voglia di festeggiare la Pasqua di Resurrezione del Signore e la paura del contagio da Coronavirus che ci tiene bloccati in casa.

Il lockdown da DPCM

E’ importante però comprendere la necessità di un provvedimento governativo, il Dpcm a firma di

Giuseppe Conte in forza del quale si è avuto il lockdown, e la conseguenza immediata di una discesa della linea del contagio,

che lascia ben sperare sulla efficacia del provvedimento.

Questo è di solito un periodo in cui sono evidenti gesti di altruismo, di carità, nei confronti di coloro, meno fortunati, che non vivono la normalità e verso i quali noi tutti siamo disposti alla solidarietà.

Stagione travagliata per il calcio

Il lockdown ha messo in ginocchio anche il dorato mondo del calcio che vive nella speranza di poter riprendere una stagione travagliata come non mai e che nessuno avrebbe mai preventivato.

Stiamo assistendo ai gesti di solidarietà messi in campo dai calciatori, dai presidenti delle società, per rendere meno difficile il momento.

La SSC Napoli, per forza di cose, ha dovuto mettere in cassa integrazione per due una trentina di suoi dipendenti (amministrativi, addetti alla segreteria e magazzinieri), con grande rammarico da parte di tutti.

Gattuso e Giuntoli

Al di là del rammarico, Gattuso e Giuntoli sono intervenuti proponendosi per donare uno stipendio, o parte di esso, a queste persone sperando che anche gli altri facciano la stessa cosa.

Ciò si lega a quanto fatto dalla squadra e da De Laurentiis nei giorni scorsi: l’acquisto di ventilatori polmonari per l’ospedale Cotugno (un’eccellenza nel panorama sanitario d’Italia), sovvenzioni agli ospedali Covid,

confezioni di pacchi alimentari per mille famiglie bisognose della città.

Insigne il capitano

Insigne, il capitano, è stato uno dei primi sostenitori dell’ospedale Cotugno con un bonifico di centomila euro per l’attività di ricerca.

A proposito del capitano, è lui che mantiene le fila tenendosi costantemente in contatto con i propri compagni, invitandoli ad allenarsi a casa e dicendo loro che quanto prima si tornerà a giocare.

Del resto un buon capitano è colui che deve avere il polso della situazione e metterci il cuore in qualunque azione da compiere, umana e calcistica che sia.

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