Il Napoli ha delle perplessità: «Come si rispetta il distanziamento in allenamento?»
Repubblica. Il Napoli ha inviato otto obiezioni alla Commissione medico scientifica.
I dubbi del Napoli sui maxi-ritiri. Chi si assume la responsabilità legale?
E poi c’ è la questione dei tamponi
Su Repubblica Napoli gli otto rilievi mossi dal Napoli alla Commissione medico scientifica della Figc.
Il medico sociale Raffaele Canonico li ha inviati, in mail, nei giorni scorsi, a Paolo Zeppilli. Il club di De Laurentiis vuole tornare in campo, ma con garanzie adeguate in termini di sicurezza.
Innanzitutto il club chiede chiarezza sulle responsabilità legali.
“In primis nel caso di un contagio dei non tesserati che sono sempre in contatto diretto con la squadra, come per esempio i magazzinieri e i fisioterapisti. L’unica copertura assicurativa prevista è infatti quella per i giocatori e per lo staff tecnico“.
Ci sono poi perplessità sul ritiro permanente, sui test sierologici e sui tamponi.
“Molte perplessità sono state avanzate sul ritiro permanente, evitabile con l’utilizzo di una app per monitorare la salute degli atleti e al limite dei loro familiari. Come tutti gli altri lavoratori che la sera tornano a casa. La terza obiezione è quella relativa alla tempistica per la disponibilità dei test sierologici validati, che per il momento è ancora incerta. La quarta sul numero dei tamponi, che saranno di più (minimo tre, rispetto ai due previsti per i loro colleghi) per Insigne e compagni, per i quali sono state inoltre già programmate dopo il lungo stop delle nuove visite di idoneità sportiva. A prescindere dalla loro negatività al Covid-19″.
E’ ritenuto complesso anche garantire il distanziamento durante gli allenamenti.
“C’è poi la questione legata al distanziamento durante gli allenamenti, ritenuta impossibile in particolare nei due giorni che precedono una partita, in cui si svolge di solito il lavoro tattico preparatorio in base all’avversario da affrontare. Si sa inoltre che evitare gli assembramenti è una priorità e si sottolinea l’utilità di eseguire lo screening (tamponi, test validati) a domicilio, ma tutti gli altri esami clinici dovranno essere per forza realizzati nell’imminenza del ritorno in campo: con qualche pericolo in più. Altro pericolo da evitare”.
Laureata in Giurisprudenza nel 2003 all’Università degli studi di Napoli “Federico II°”.
Ha conseguito l’abilitazione di Avvocato nel 2009.
Dedita alla professione forense, è una grande appassionata di calcio e del Napoli.