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Cibo a domicilio: caos in Regione. Le attività pronte a riaprire, vengono chiuse dai vigili

Cibo a domicilio: scoppia il caos in Regione, visto che tutte le attività erano pronte a ripartire ma i vigili urbani le hanno chiuse

Cibo a domicilio: scoppia il caos in Regione, visto che tutte le attività erano pronte a ripartire ma i vigili urbani le hanno chiuse

Ha creato scompiglio l’ordinanza regionale sugli orari per le consegne a domicilio nei locali della ristorazione. Inizialmente Pub, tavole calde, rosticcerie e gastronomie, nella prima ordinanza di mercoledì 22 aprile, la numero 37 potevano fare il delivery il pomeriggio-sera dalle 16 alle 22.

Poi sono stati esclusi invece con l’ordinanza successiva. Quella di sabato 25 aprile, la numero 39. La svista, probabilmente, rischia di costare caro ai gestori.

La Polizia Municipale di Napoli infatti sta intimando la chiusura a molti pub che oggi pomeriggio erano regolarmente aperti. Le forze dell’ordine hanno fatto blitz soprattutto in alcune zone del napoletano. In particolare al Vomero, dove ci sono rinomati pub e paninioteche.

I vigili hanno imposto la chiusura forzata per le paninoteche del Vomero, tra cui “Puok“, “Oca Nera” ,”Tortora“, e tanti altri.

La Regione prepara i correttivi: anche pub, kebab e vinerie faranno 16-23

Il comandante della Polizia Locale di Napoli, Ciro Esposito interviene sul tema: “Abbiamo contattato la Regione Campania che per le vie brevi ci ha confermato che sta già lavorando ad un chiarimento: oltre a pizzerie e ristoranti, anche pub, kebab e vinerie avranno come fascia oraria per il delivery quella serale 16-23. Abbiamo già dato disposizione ai nostri agenti in questo senso”.

La prima ordinanza

Sono consentite le attività e i servizi di ristorazione – fra cui pub, bar, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie e pasticcerie- esclusivamente, quanto ai bar e alla pasticcerie, dalle ore 7,00 alle ore 14,00, gli altri (quindi pub, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie ndr)- esclusivamente dalle ore 16,00 alle ore 22,00, per tutti con la sola modalità di prenotazione telefonica ovvero on line e consegna a domicilio e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie nelle diverse fasi di produzione, confezionamento, trasporto e consegna dei cibi”. Secondo la prima ordinanza, quindi, “pub, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie” il pomeriggio e la sera, a partire dal 27 aprile e fino al 3 maggio, avrebbero potuto fare il servizio di delivery. E molti ristoratori si sono attenuti a questo orario.

La seconda ordinanza

L’ordinanza 39 di sabato 25 aprile 2020, invece, prevede che “A parziale modifica dell’Ordinanza n.37 del 22 aprile 2020, dal 27 aprile 2020 e fino al 3 maggio 2020, sono consentite le attività e i servizi di ristorazione – fra cui pub, bar, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie e pasticcerie- con la sola modalità di prenotazione telefonica ovvero on line e consegna a domicilio nel territorio comunale, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie nelle diverse fasi di produzione, confezionamento, trasporto e consegna dei cibi con i seguenti orari”.

“Quanto ai bar, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie, gastronomie, tavole calde e similari, dalle ore 7,00 e con possibilità di effettuare l’ultima corsa di consegna alle ore 14,00; fanno eccezione gli esercizi presenti all’interno di strutture di vendita all’ingrosso che osservano orari notturni di esercizio, per i quali è consentita l’attività dalle ore 02,00 alle ore 8,00, sempre con divieto di somministrazione al banco e con consegna su chiamata”. “Quanto ai ristoranti e pizzerie, dalle ore 16,00 e con possibilità di effettuare l’ultima corsa di consegna alle ore 23,00”.

Il caos come si evince, si è creato con la seconda ordinanza. Visto che i pub non possono fare le consegne il pomeriggio. Ed è su questa base, quindi, che la polizia locale ha intimanto le chiusure.

 

Il gestore del pub “Puok“, Egidio Cerrone chiede l’intervento di De Luca:

“Eravamo pronti ad aprire stasera alle 19 – si sfoga in un video su Facebook Egidio Cerrone, gestore del pub “Puok” di via Cilea – Tutti i rider erano pronti, quando ad un certo punto si presentano i vigili e dicono che attività come le nostre non possono aprire, cioè noi che siamo fatti per il delivery non possiamo aprire”. Si tratta di “una cosa assurda – aggiunge – stanno mandando in tilt una città. Non si sta capendo niente. Tutti i locali sono in attesa di ordini dall’alto e ci sono tanti rider per strada che aspettano cosa devono fare. Per piacere, De Luca fai presto”.

Il consigliere Nino Simeone chiede la rettifica

Nell’ordinanza regionale del 25 aprile – spiega Nino Simeone, consigliere comunale di Napoli – c’è stato probabilmente un errore formale sugli orari. La Polizia Municipale sta facendo osservare quanto scritto nel dispositivo e sta intimando le chiusure dei locali.

Ma è chiaro che questa situazione va corretta immediatamente. Perché i gestori di pub e tavole calde hanno comprato i prodotti, preso già le ordinazioni, sostenuto spese ingenti per la sanificazione.

Perdere un giorno così è assurdo e ingiusto. Ho scritto subito alla Regione Campania e all’Assessore comunale al Commercio Rosaria Galiero per modificare subito questa cosa. Sono sicuro che il Governatore Vincenzo De Luca porrà subito rimedio a questo mero errore formale che però stanno pagando sulla loro pelle gli esercenti”.

 

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