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Il Movimento 5 Stelle non voterà la sfiducia al Sindaco Luigi De Magistris

De Magistris alla cittadinanza

Luigi De Magistris

Il Movimento 5 Stelle ha deciso di non votare per la sfiducia al Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, per sciogliere l’assemblea cittadina ed indire le elezioni

Il Movimento 5 Stelle ha deciso di non votare per la sfiducia al Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, per sciogliere l’assemblea cittadina ed indire le elezioni

I consiglieri del Movimento 5 Stelle di Napoli, Matteo Brambilla e Marta Matano in una nota congiunta si smarcano dall’iniziativa annunciata dal centrodestra per la riunione del consiglio comunale per firmare la sfiducia nei confronti dell’amministrazione De Magistris.

Vale a dire la firma contestuale delle dimissioni di 21 consiglieri (la metà più uno dei consiglieri, che attualmente sono 40) che comporterebbe lo scioglimento dell’assemblea cittadina e l’indizione delle elezioni.

Elezioni che avrebbero dovuto essere abbinate alle Regionali nell’election day di settembre. La proposta delle dimissioni è stata lanciata dal centrodestra, con Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega in prima fila e coalizzate in quest’iniziativa.

E domani in aula è stata annunciata la presenza del notaio Giampiero De Cesare, responsabile giustizia di Napoli del partito di Giorgia Meloni, che dovrebbe raccogliere appunto le firme per le dimissioni. Favorevoli alle dimissioni anche il Pd e il gruppo La Città, mentre Iv si è riunita oggi per decidere, ma ha annunciato che potrebbe aderire alla sfiducia se ci saranno i numeri.

Ma senza i due voti dei consiglieri del M5S i numeri per le dimissioni (o per meglio dire per la sfiducia) non ci sono, salvo ripensamenti dell’ultimo secondo.

Questo è quanto si apprende nella nota congiunta:

“Le dimissioni dei consiglieri di opposizione dal notaio? Una ‘sfiducia elettorale’ che finirebbe col salvare De Magistris restituendogli agibilità politica. Noi, invece, siamo per la ‘sfiducia politica’, come la mancata approvazione del rendiconto o del piano di riequilibrio”.

I numeri, però, effettivamente per sfiduciare il Sindaco Luigi De Magistris, non ci sono. Infatti con il venir meno delle firme dei pentastellati Matteo Brambilla e Marta Matano, che si sono smarcati dall’iniziativa del centrodestra, si arriva a 19 consiglieri.

Ma per sciogliere anzitempo il consiglio comunale di Napoli ne servono 21: la metà dei consiglieri (40) più uno. E non si arriva al fatidico numero. Infatti Fratelli d’Italia conta 2 voti: Marco Nonno e Andrea Santoro, disponibili a staccare la spina. La Lega uno: Vincenzo Moretto. Forza Italia altri 3: Stanislao Lanzotti, Salvatore Guangi e Mara Carfagna, che è anche parlamentare. Le forze del centro destra sono coalizzate per la sfiducia. Ma non sono sole.

Infatti non contraria alla sfiducia anche “La Città”, con Roberta Giova, Alessia Quaglietta e Diego Venanzoni. Nonché il Pd con Federico Arienzo, Aniello Esposito e Salvatore Madonna. Nel gruppo di opposizione poi figurano Napoli Popolare con Domenico Palmieri e nel gruppo misto Anna Ulleto, Nino Simeone e Gaetano Troncone.

In forse Italia Viva che conta Carmine Sgambati, Manuela Mirra e Gabriele Mundo. Il partito Renziano è tra quelli che ancora non ha deciso se votare o meno la sfiducia. Ma se anche fossero disposti a sfiduciare il Sindaco, non si arriverebbe a 21, ma a 19. Quindi (per ora) De Magistris è salvo e saldo al suo posto.

La coordinatrice di Napoli Graziella Pagano ha commentato su Facebook: “Se 18 consiglieri comunali di Napoli firmano la sfiducia al Sindaco presentando le dimissioni al notaio, Italia Viva non farà la stampella di De Magistris e contribuirà a mandarlo a casa”.

 

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