Calcio italiano: Mediocrità di base elevatissima. Anche la Juve ….
La mancanza di tifosi allo stadio non deve esser vista unicamente come una disaffezione dei tifosi del Napoli, ma è associata anche ad altri mille motivi legati anche alla crisi economica. Si vedono cambiamenti all’interno del calcio italiano con una tempistica nettamente più lenta rispetto a tutti gli altri Campionati europei
Giovanni Capuano, Marcel Vulpis, Andrea Maldera e Umberto Chiariello sono intervenuti a “Un Calcio alla Radio”, programma in onda su Radio Crc, per parlare del Napoli, del campionato italiano e di altri argomenti.
Questi i loro interventi riportati da casanapoli.net:
Giovanni Capuano: “Il problema del Napoli è dovuto al rapporto tra tifosi ed istituzioni”
Giovanni Capuano, giornalista di Radio24: “La dimensione europea del Napoli è quella di una squadra che non vince da circa 30 anni. Credo che il problema della squadra sia, fondamentalmente, dovuto al rapporto tra la tifoseria e le istituzioni. Parlando delle restanti squadre, le milanesi stanno tornando, principalmente l’Inter, che sta attraversando un momento storico molto favorevole e che, grazie all’Europa League, riuscirà a ricevere una lettura differente. Credo che, per il Napoli, sia necessario strutturare una società che parta dalla comunicazione digitale, focalizzandosi principalmente sul rapporto con i tifosi e con gli esterni”.
Marcel Vulpis: “Mediocrità di base elevatissima. Anche la Juve, sul piano internazionale, non può competere”
Marcel Vulpis, direttore di SportEconomy: “Serie A: già 16 club su 20 hanno un margine di crescita. Questo è il momento del “fare” nel Paese, non solo nell’ambito calcistico; vedo molte problematiche approfonditi, ma nessun pragmatismo: il tema “Stadio San Paolo” è emblematico.
Siamo di nuovo in recessione dal punto di vista economico all’interno Paese, ed il calcio non è un bene primario, quindi la mancanza di tifosi allo stadio non deve esser vista unicamente come una disaffezione dei partenopei, ma è associata anche ad altri mille motivi legati anche alla crisi economica. Vedo cambiamenti all’interno del calcio italiano con una tempistica nettamente più lenta rispetto a tutti gli altri Campionati europei.
La stessa Juve, messa su un confronto internazionale, appare su un piano totalmente differente rispetto alle altre squadre. Il nostro è un Paese provinciale, e ne è emblema anche il nostro Stato, abbiamo una visuale che non guarda affatto al futuro. C’è una mediocrità di base elevatissima”.
Andrea Maldera: “Il Napoli dovrebbe avere un piano B. I ragazzi rischiano di perdere la fame”
Andrea Maldera, match analyst: “Il calcio del Napoli è efficace in termini di occasioni create, tende a non far salire molto le altre squadre. Dovrebbe riuscire a giocare un po’ più di transizione e crearsi uno spazio alle spalle.
Ha bisogno di tener da parte anche un piano B. Gli avversari conoscono il modus operandi della squadra, quindi restano dentro l’area. E’ davvero un peccato non riuscire a concretizzare le tante occasioni da goal. Non dobbiamo, però, dimenticare che all’interno del calcio ha un grandissimo valore la casualità, quindi non sono affatto preoccupato dalle poche reti dell’ultimo periodo.
I numeri appoggiano questo modo di giocare; dal punto di vista della tattica, la squadra non sembra affatto soffrirne. Credo che la chiave sia la prestazione, il rischio però è che i ragazzi possano perdere “fame”, stancandosi di concludere i match con questi 0-0 dominanti. L’unico ritorno negativo potrebbe ricadere sul piano motivazionale”.
Umberto Chiariello: “Gli anni futuri saranno difficili per il Napoli. Ecco perché”
Umberto Chiariello è intervenuto con il suo solito Editoradio: “Gli eredi di Gonalons sono sempre presenti, su qualsiasi quotidiano io sfogli. Ma chi è Gonalons? Un centrocampista che ha giocato in Francia, poi acquistato dalla Roma, all’interno della quale ha fallito miseramente.
L’Inter ha già bloccato Godin e sta per prendere Rakitic dal Barcellona, e tutto ciò mi scatena una profonda preoccupazione. Quando la squadra ritornerà in auge, assieme al Milan, rimpiangerete il secondo posto del Napoli. Per la squadra, che non ha messo le basi per una crescita seria, nonostante abbia soldi, liquidità ed una società solita, gli anni futuri saranno difficili”.
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