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Lobotka: “Champions? Che peccato. Gattuso? Voglio essere titolare”

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Il centrocampista slovacco ha rilasciato un’intervista durante la sua vacanza in patria

Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli, arrivato nel mercato di gennaio, è in vacanza nella sua Slovacchia dove si sta allenando con un personal trainer per essere in forma al momento della ripresa del campionato di Serie A. Il numero 68 partenopeo ha parlato dell’annata trascorsa all’ombra del Vesuvio durante un’intervista concessa ai microfoni di Dennik Sport.

Ecco le dichiarazioni di Lobotka:

Sui mesi trascorsi in maglia azzurra.
Ho avuto un’esperienza interessante. La stagione è durata più di quanto siamo abituati. Non potevo andare in Slovacchia e prendermi una pausa. Quindi non c’è tempo per una lunga vacanza. All’inizio non ho avuto molte possibilità a Napoli. Quando è arrivata la crisi Covid è stato ancora più difficile, perché non ci siamo allenati per due mesi e mezzo. Abbiamo fatto una lunga preparazione e dopo la ripresa di campionato in Serie A abbiamo giocato al ritmo di mercoledì – sabato – mercoledì“.

Su Gattuso.
Il mister mi ha dato possibilità. Personalmente sono rimasto soddisfatto delle prestazioni e dei minuti ricevuti. Abbiamo vinto la Coppa Italia e sapevamo di avere già la ottenuto la qualificazione all’Europa League. Per la qualificazione in Champions League ci proveremo il prossimo anno. Quest’anno l’Atalanta ha fatto una buona stagione e abbiamo perso dodici punti. Almeno siamo riusciti a vincere la Coppa Italia che ci ha dato tanta gioia. Da quando è arrivato Gattuso, è migliorato il nostro modo di giocare. È una persona dice sempre quello che pensa, basta guardarlo per capire cosa stai combinando. Nella prossima stagione voglio giocare regolarmente ogni partita, anche se so che non sarà facile. È difficile in qualsiasi club, a meno che tu non sia Messi o Ronaldo. Devi affrontare delle sfide nella vita per avanzare“.

Sulla città.
Ha avuto modo di conoscere Napoli, la città, la mentalità, così sarà un po’ più facile la prossima stagione. Sono rimasto affascinato da come vivono il calcio i napoletani. I tifosi sono tatuati con i simboli del club, vivono il calcio, lo prendono sul serio. È un peccato non aver potuto giocare dopo la pausa con il pubblico. Ora si dice che si potrebbe giocare con il 30% della capacità dello stadio, ma è difficile prevedere cosa accadrà”.

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