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Casa Serie A intervista Devis Mangia: “Napoli da scudetto”

Casa Serie A Devis Mangia intervista

Casa Serie A intervista Devis Mangia: “Napoli da scudetto”

Intervista di Casa Serie A a Devis Mangia, commissario tecnico della Nazionale maltese. Al microfono di Max Viggiani ha definito il Napoli da scudetto, e ha affrontato diversi argomenti tra i quali la sua esperienza a Malta, il campionato italiano, le ambizioni del Napoli e la situazione nazionale relativa all’emergenza Covid.

 

E’ serata di coppe europee, secondo te il calcio italiano ĆØ in salute nonostante l’emergenza Covid?
“Penso di sƬ. Lo specchio di questo ĆØ proprio la Nazionale, che sta dimostrando di aver intrapreso la strada giusta. Questo ĆØ un anno complicatissimo, con ancora piĆ¹ variabili di quelle che ci sono normalmente.”

Parlaci della tua esperienza a Malta.
“E’ un’esperienza positiva. Nonostante i problemi che in questo periodo sono molti, la Federazione sta dando seguito al progetto che mi aveva proposto inizialmente. Il nostro ĆØ un discorso ampio, che coinvolge l’intero settore tecnico dell’isola incluse le squadre giovanili. E’ molto interessante. Sul campo abbiamo iniziato molto bene, siamo all’inizio di un progetto e io predico sempre equilibrio, ma una vittoria come quella scorsa (1-0 in trasferta contro la Lettonia in Nations League, ndr) dĆ  quella fiducia e spinta ai giocatori per credere in qualcosa di diverso rispetto al passato.”

Ti sorprende il Milan capolista con la Juve e l’Inter che non sono partite benissimo?
“E’ oggettivamente presto per valutare. Il Milan partendo con meno pressione sta facendo molto bene. La Juventus ha cambiato idea, sistema di gioco e deve ancora consolidarsi, mentre l’Inter penso vada solo aspettata. I nerazzurri saranno sicuramente protagonisti. E c’ĆØ anche il Napoli.”

Quanto ha influito Gattuso nel nuovo percorso del Napoli? Ti piace il suo approccio alle partite?
“La squadra ha il suo carattere ma ha anche qualitĆ . La forza del Napoli ĆØ avere giocatori con caratteristiche diverse fra di loro, cosƬ che puĆ² giocare in qualsiasi modo. Acquisti come quello di Lozano sono possibili solo quando in societĆ  c’ĆØ oculatezza e competenza. Petagna ĆØ un centravanti con caratteristiche particolari, che farĆ  bene come tutta la squadra.”

Bakayoko e la conferma di Koulibaly sono due operazioni da alta classifica?
“Gattuso ha insistito molto per il centrocampista, proprio per avere caratteristiche diverse dagli altri giocatori in quel reparto. La rosa ĆØ profonda, ci sono alternativi in tutti i ruoli. La Lazio l’anno scorso, ad esempio, ha avuto il problema opposto: quando il calendario si ĆØ condensato molto ha fatto fatica, proprio per una mancanza di profonditĆ  nella rosa.”

Quanti giocatori hai trovato da portare in Nazionale nella partita del campionato maltese che stai seguendo adesso?
“(Ride, ndr) Ce ne sono 3-4 fissi e altri 2-3 che stiamo visionando.”

Hai allenato Miccoli, un giocatore forse sottovalutato.
“Insieme a Insigne ĆØ il giocatore tecnicamente piĆ¹ forte con il quale abbia lavorato, senza dubbio. Si sentiva qualcosa di diverso quando calciavano il pallone.”

Non so se ti va di parlare di un collega in difficoltĆ , ma che opinione hai di Giampaolo al Torino?
“Se andiamo a vedere il Sassuolo, c’ĆØ una societĆ  in grado di mettere a suo agio l’allenatore al quale affida la squadra. La situazione del Torino invece ĆØ figlia, secondo me, delle difficoltĆ  dell’anno scorso, che poteva finire davvero male se ci fossero state altre due partite da giocare. Forse Giampaolo ĆØ stato preso in un momento nel quale non c’era il tempo materiale per fare un cambiamento cosƬ radicale. Non credo ci siano stati nĆØ tempo nĆØ investimenti per sostenere le idee dell’allenatore. Ci vorrĆ  equilibrio in tutti gli ambiti della societĆ  perchĆØ qualcuno non faccia da vittima sacrificale. Io sono convinto che Giampaolo sia un buon allenatore, ma per fare certe cose devi essere sicuro di avere i giocatori adatti; ad esempio, il Torino gioca da anni con la difesa a tre, per difendere come vuole lui ci vuole tempo per assimilare i concetti e nel calcio la prima cosa a mancare ĆØ sempre quella, il tempo.”

Tanti allenatori accettano squadre lontane dalle proprie idee o non all’altezza pur di non rimanere senza squadra.
“A volte la voglia di andare in campo puĆ² condizionare. La capacitĆ  di scelta, lo dico con esperienza, ĆØ una componente fondamentale di questo lavoro. Ma sono situazioni che possono capitare in qualunque ambito lavorativo.”

Una serie di esoneri puĆ² dare a un allenatore una cattiva nomea.
“Le mode fanno la differenza. Per me Giampaolo ĆØ uno degli allenatori piĆ¹ preparati, ma lo era anche quando era quasi sparito dopo l’anno alla Cremonese in Serie C. Il direttore Carli dell’Empoli fu bravissimo a credere in lui e riportarlo in una certa luce. Lui non ĆØ un gestore, ĆØ uno che ha bisogno di tempo perchĆØ il suo lavoro dia i frutti e spero vivamente che il Torino sia disposto a darglielo.”

Ti piace il VAR e come lo stanno utilizzando in Italia?
“SƬ ma la partita deve condurla l’arbitro. Il VAR ĆØ giusto che intervenga quando al direttore di gara sfugge qualcosa, non che si sostituisca a lui.”

Condividi le regole del protocollo Covid? Quali alternative potrebbe avere il calcio per evitare casi come quelli del Genoa e di Juve-Napoli?
“Sui protocolli credo che FIGC e UEFA abbiano fatto il possibile per consentire la ripresa dei campionati. Qui andiamo su aspetti al di fuori di quelli calcistici, perchĆØ sulla salute sono le regole dei singoli Paesi a prevalere. Io spero che si riesca a continuare a giocare in modo regolare. Uno stop nazionale, con ripercussioni a livello europeo, sarebbe devastante se non per quelle due o tre societĆ  abbastanza ricche. Bisogna perĆ² mettere davanti a tutto la salute pubblica.”

Tu lavori molto con i giovani, vedi un rischio concreto di sfaldamento dei settori giovanili?
“Per le societĆ  che vivono di settore giovanile, con le rette annuali dei ragazzi, la situazione ĆØ grave. C’ĆØ il rischio che molte di esse scompaiono. La salute ĆØ sopra a tutto e ci sono molte cose da considerare. L’opinione piĆ¹ autorevole ĆØ sempre quella dei dottori, ma bisogna trovare un modo per avere cura di quelle realtĆ  lƬ. L’attivitĆ  sportiva e la scuola sono attivitĆ  fondamentali per i ragazzi.”

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