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TU CI CHIUDI? TU CI PAGHI

Tu ci chiudi

TU CI CHIUDI? TU CI PAGHI

A’ salute è ‘a primma cosa. Ma senza sorde nun se cantano messe!

La pandemia da Covid-19 dilaga ovunque, non c’è paese al mondo che giorno dopo giorno non debba fare i conti con persone contagiate, sintomatiche o asintomatiche, e si contano degenti in sale rianimazioni e, purtroppo, morti.

Negli ospedali è cominciato il conto alla rovescia: si sceglie chi intubare e chi lasciare al proprio destino!

A tutto ciò la politica non riesce a trovare soluzioni e ogni giorno si propongono restrizioni per la mobilità delle persone e chiusure ad orari irrisori di attività commerciali che sono attualmente in ginocchio.

Si comprende appieno che la politica soluzioni vere, discusse e condivise, non ne ha.

Lo hanno capito i napoletani che autonomamente sono scesi in piazza quando il Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, con atto del proprio esecutivo, ha imposto il cosiddetto “coprifuoco” dalle 23,00 alle 05,00.

Chi è sceso in piazza, ed erano in molti, lo ha fatto per comunicare che ciò che sta succedendo non è la soluzione al problema.

C’erano tanti: giovani, meno giovani, donne, impiegati, operai, tifosi del Napoli, persone che prima ancora di essere tifosi della nostra squadra del cuore sono uomini, mariti, lavoratori.

Tutti colpiti da un provvedimento che in qualche modo logora il loro vissuto quotidiano, la loro vita, diversa per ognuno.

Chi ha voluto i cortei prima e la violenza dopo?

Dietro a quelle manifestazioni forse non ci sono nomi noti, forse non ci sono organizzazioni eversive,

sicuramente c’è un popolo che ha compreso fino in fondo che così come si sta procedendo non risolve,

non aiuta le persone a uscire dalla morsa del virus e delle conseguenze economiche disastrose che verranno poi.

Dopo i napoletani anche Roma è insorta e il sud è in fermento anche a Palermo.

La gente vuole che chi ha il dovere di intervenire, lo faccia con criterio, con scelte ragionate, con il pensiero fisso che i più deboli devono essere salvaguardati.

La gente vuole soluzioni percorribili, essendo essa stessa obiettivo di scelte scellerate e senza senso.

I politici prendano atto che le soluzioni sono anche le opportunità che la Comunità europea ci offre facendo

ricorso al MES e ad altre strategie economiche che potranno, se davvero volute dai nostri rappresentanti,

non gravare eccessivamente sulle future generazioni.

Questo sarebbe fare una buona politica.

I napoletani ci hanno fatto sapere che loro non si fermeranno e che domani, 26 ottobre alle ore 18,00 da Piazza Plebiscito a Napoli,

ci sarà un’altra manifestazione pacifica, con tutti gli accorgimenti e il rispetto delle imposizioni di legge per il distanziamento tra le persone.

Abbiamo chiesto alle nostre fonti chi è l’organizzatore.

Ci hanno risposto che è il popolo che ha chiesto di scendere in piazza, è il popolo napoletano che ama la propria città ed in essa chiede di vivere serenamente, è la gente che ama Napoli e per essa darebbe il proprio cuore, quelli che organizzano questa manifestazione e, statene certi, si farà!

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